Intervista ad Alessio Bruno su tecnologia e informatica

Ve lo ricordate sì Mr. Wolf? E’ uno dei personaggi più noti di Pulp Fiction, il film cult di Tarantino. Carismatico, cinico e rapido, Wolf (Harvey Keitel) viene chiamato per risolvere una situazione alquanto delicata. E in quaranta minuti risolve l’intera faccenda.

Al di là della scena al limite dello splattern, scena sicuramente ‘alla Tarantino’, Mr Wolf può essere considerato la massima autorità in fatto di problem solving.

Devo dire che ci ho messo un po’ a capire esattamente che lavoro facesse Alessio.
Quando vari anni fa gli chiesi “ma insomma che lavoro fai?”, lui rispose modesto: “bè il commerciale”. La risposta mi sorprese molto, se Alessio fa il commerciale è infatti un commerciale davvero sui generis. Tanto che vedendolo lavorare io in realtà avevo pensato che facesse il sistemista, o forse il programmatore.

Solo lavorandoci fianco a fianco per alcuni giorni in occasione di un corso di social media marketing che abbiamo tenuto a Lecce ho effettivamente capito quale fosse la sua reale professione: Alessio fa il Mr Wolf.
Risolve problemi informatici di qualunque tipo. Spesso e volentieri direttamente, talvolta sfoderando una ben congegnata agenda. In quei pochi giorni l’ho visto sbrogliare situazioni al limite dell’assurdo e nei settori più disparati.

In effetti i non addetti ai lavori hanno un’idea di informatica molto vaga e quando identificano qualcuno come ‘esperto di informatica’ tendono a fargli le richieste più varie. E Alessio risponde a tutti, da chi chiede come si fa un sito a chi vuole sapere perchè non funziona il wi-fi, da chi vuole allestire reti di centinaia di computer a chi non riesce a fare il backup delle conversazioni WhatsApp.

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Ciao Alessio e grazie per aver accettato questa intervista. Allora, insomma, che lavoro fai?

Beh alla luce della tua premessa faccio il problem solver alla mr. Wolf! A parte gli scherzi il mio lavoro è semplicemente quello del consulente informatico per le aziende. Tempo fa ho visto che la reale necessità delle aziende non era quella di aver un buon sistemista o un tecnico hardware, ma di avere una figura che potesse avere una visione d’insieme dell’informatica per il business e quindi consigliare al meglio le aziende per avere il miglior riscontro qualità prezzo e non dover disperdere risorse in inutili ricerche in un campo vasto e minato.

Mr. Wolf a parte, pensi effettivamente che il vero consulente in ambito informatico debba attrezzarsi per diventare consulente tout court?

Si, parliamo di una realtà, quella informatica, che non può essere ridotta semplicemente ai computer o ai software. Ormai qualsiasi cosa viaggia su web, tramite app o è connessa a internet. I dati sono la cosa più preziosa che un’azienda ha perché determinano il carico del loro lavoro e rendere tutto ciò ottimizzato al meglio tramite una visione d’insieme del mondo informatico è più che necessario oggi.

Sfrutterei qusta tua conoscenza ‘diffusa’ dell’informatica per chiederti: cos’è del mondo del ‘tech’ contemporaneo che più ti affascina? Dove vedi le maggiori possibilità di sviluppo reale?

Ho sempre pensato che la relazione tra hardware e software fosse così simbiotica da determinare il nocciolo della questione informatica e il tempo me ne sta convincendo sempre di più. Tutti attualmente sviluppano app, ma quello che può sostenere da questo punto di vista una rivoluzione è un hardware adeguato con sensori che comunichino con la vita reale e la trasformino in bit per darla in pasto alle app. La domotica ne è un esempio pratico che mi ha sempre affascinato, anche se in ambito ristretto. E anche le grandi aziende (Samsung, Apple, Google etc..) stanno investendo in quella direzione.

Mi piacerebbe su questo blog trovare una linea editoriale in grado sì di evidenziare quanto internet possa rappresentare una possibilità di crescita per le attività imprenditoriali (che poi è il nostro lavoro) ma sempre con una certa lucidità sull’impatto del web sulla società.
Mi interessa perciò molto sapere la tua opinione sugli evidenti problemi del web. Quali sono secondo te i più preoccupanti?

Forse il problema più grande del web è come viene percepito. Mi spiego: l’idea più diffusa è che sia una sorta di grande festino a cui tutti possono partecipare e da cui tutti possono trarne vantaggio quasi senza fare niente. Purtroppo non è affatto così, ma questa è l’idea che ormai attraverso il marketing di varie aziende si è creata. Il web è sicuramente una enorme possibilità per espandere un business o consolidarlo, ma senza una guida adeguata o una conoscenza propria delle capacità si può facilmente trasformare in un’arma a doppio taglio. Non voglio sembrare catastrofista, voglio solo dire che come tutte le cose con risonanza globale può sembrare semplice perché accessibile a tutti, ma proprio per questo è difficile e competitivo. Non si può navigare a vista.

So che ti sei lanciato in una nuova avventura: Icona. Di cosa si tratta?

Icona nasce dalla fusione delle conoscenze in ambito informatico e commerciale tra me e Giorgio Di Caprio, con cui condivido la visione di cui ho parlato sopra. Abbiamo voluto sostenere con i fatti quella che per le aziende è diventata una necessità: avere una guida informatica per il loro sviluppo lavorativo. Le richieste sempre maggiori che abbiamo avuto in tal senso ci hanno quasi “costretti” a unirci in Icona S.r.l. e ora stiamo collaborando con vari professionisti dei più svariati campi informatici per rendere al meglio il servizio totale che vogliamo dare a ogni cliente.

Visto che sei il primo intervistato di Web Crew, non posso esimermi dal chiederti un feedback sul nostro nuovo sito. Che ne pensi?

Molto ben fatto! Mi piace che la grafica sia professionale, ma al tempo stesso non vecchia e ho notato un ottimo posizionamento sui motori di ricerca… insomma per una volta il calzolaio non ha le scarpe bucate!