Gli europei di calcio sui social network. Tendenze e polemiche social su Euro 2020

Che il 2021 sarebbe stato l’anno del trionfo del calcio sui social, era facilmente intuibile, quando TikTok si è palesato come sponsor degli Europei 2020. Il social, amato tantissimo dai giovanissimi, non si è infatti risparmiato e si è fortemente impegnato per cambiare il modo di vivere il calcio. Sono stati numerosi gli eventi dedicati agli europei, organizzati nella piattaforma social. E numerose le star e gli i professionisti e gli influencer coinvolti. Ma in realtà tutto il mondo dei social è stato protagonista di questo campionato.
Le partite non si giocano solamente in 90 minuti.

I social hanno aperto tutto un mondo dedicato al prima e soprattutto al dopo. I meme, i commenti, ma anche le polemiche post partita, si sono spostate nel mondo digitale e continuano per giorni e settimane intere, alimentando quell’emozione e quel coinvolgimento che solo una partita di calcio della propria squadra del cuore, o nazionale in questo caso, sa regalare.

Europei sui social

Ogni gol, ogni ammonizione, rigore negato o ingiustamente fischiato ha generato engagement nelle piattaforme social, infiammando gli animi e producendo fiumi di commenti e discussioni, spesso polemiche. Perché non saranno certo i social a mettere d’accordo le persone sulla correttezza o meno di un fallo fischiato che non esisteva. Le discussioni nascono non più solo al bar, tra un caffè e l’altro la mattina dopo un match importante. Le chiacchiere iniziano subito sui social e continuano e continuano, alimentate all’infinito da tifosi provenienti da tutto il mondo.

Un evento così universalmente importante come gli Europei di calcio, che tutti hanno aspettato in trepida attesa, dopo essere stati rimandati nel 2020 a causa della pandemia, non poteva che creare numerosi eventi extra calcistici che vanno al di là delle partite. E così, ogni singola azione, fuori e dentro il campo, viene minuziosamente analizzata, commentata, criticata. E’ stato così per la decisione della squadra della Nazionale Italiana, che ha scelto di non appoggiare il movimento #blacklivematters.

La decisione di alcuni giocatori italiani di non partecipare con un gesto simbolico, appoggiando in questo modo il movimento, ha scatenato non poche polemiche. Da Twitter a Instagram, passando per TikTok, la questione ha infiammato gli animi. Anche poi quando i calciatori hanno invece deciso di inginocchiarsi tutti, non sono mancate le polemiche da parte di chi ha considerato il gesto opportunistico, o comunque non ha apprezzato le pressioni fatte a chi inizialmente non voleva inginocchiarsi.

Ma non sono state solo le polemiche a movimentare i social, fortunatamente. Sempre parlando di casa nostra, i giocatori della Nazionale italiana sono stati ripresi da tutto il mondo per il loro modo passionale e un po’ goffo di cantare l’inno nazionale. A squarciagola e senza badare troppo all’intonazione, come se fosse una sorta di sfogo, liberazione pre partita. Questa modalità non è passata inosservata, è piaciuta a tutta Europa.

Altro evento che ha fatto scalpore è stata l’eliminazione della Francia, nazionale secondo molti favorita, che quando è stata eliminata è stata sommersa di sfottò da parte di tutta Europa.

Quando Spinazzola, fino a quel momento miglior terzino degli Europei, si è infortunato, il web ha letteralmente inondato il ragazzo di auguri. Una scena drammatica, quella del calciatore che esce dal campo in lacrime, che in breve è diventata una storia di affetto e riconoscenza nei suoi confronti. L’intera Italia si è stretta attorno a “Spina” ed è stata evidente anche la vicinanza dei compagni di squadra.

La vicinanza a Spinazzola ha ricordato quella iniziale per Eriksen, il calciatore danese che ha avuto un malore durante la partita contro la Finlandia. Le immagini shock hanno fatto il giro del mondo e i tifosi di mezza Europa hanno fatto sentire la loro vicinanza al centrocampista.

Sport e fitness marketing

La clamorosa e bellissima vittoria della nostra nazionale sull’Inghilterra a Wembley ha poi creato un vero e proprio pandemonio su tutti i social network, in tutta Europa. I complimenti agli azzurri, le immagini delle gesta più iconiche (il fallo di Chiellini su Saka, la parata decisiva di Donnarumma…), le polemiche degli inglesi, sono rimbalzate da un capo all’altro del mondo.

I social si sono fatti decisamente sentire anche durante i festeggiamenti, in particolare per la polemica relativa agli assembramenti in varie piazze d’Italia e alle autorizzazioni date al pullman degli azzurri di sfilare per le strade di Roma.

Le piattaforme social hanno, insomma, svolto un importante ruolo comunicativo durante questi europei. Sono stati tanti gli account e profili impegnati a raccontare gli Europei prima, dopo e durante le partite. Sono state raccolte e raccontate le storie degli stadi di mezza Europa, l’impegno e la crescita delle Nazionali che hanno partecipato, le storie dei protagonisti di questo campionato, i giocatori.

E’ stato un momento di grande visibilità anche per tutti gli appassionati di calcio, che hanno trovato il modo di raccontare il loro europeo e il loro punto di vista. La massima visibilità, come era facile aspettarsi, l’hanno avuta gli addetti ai lavori, i protagonisti del calcio, i giocatori, che dentro e fuori dal campo hanno fatto parlare di sé. Anche quelli che non erano impegnati con gli europei, hanno avuto un grande successo come commentatori e opinionisti.

Gli hashtag #football, #EqualGame, #EURO2020, #ForzaAzzurri hanno raccolto boom di visualizzazioni, schizzando in cima alle classifiche delle tendenze. Come anche quelli dei singoli match, #italiaspagna, #ITASpa e #ITAESP, per esempio, hanno totalizzato 580.000 mila post. Un successo social quello di Euro2020, dunque, che non finisce quando l’arbitro fischia decretando il vincitore e si sposta tutto nel mondo digitale.