I fattori seo del 2017

Anche quest’anno Search Metrics si è occupata di condurre uno studio sistematico delle correlazioni esistenti tra i fattori seo e i posizionamenti in Serp (scaricabile qui).

Si tratta di un’indagine che ha riguardato i primi 20 risultati di 10 mila keywords su Google.com, che ovviamente ha prodotto un’enorme mole di dati che sono stati poi analizzati e riassemblati per fornire un quadro completo dell’attuale algoritmo di Google.

search metrics

Chi conosce le analisi di SearchMetrics sa benissimo che si tratta di un report abbastanza analitico che conviene comunque leggere in modo dinamico, individuando i trend di lungo periodo all’interno delle varie risultanze.

Questo, per dirla in modo estremamente sintetico, è particolarmente importante se si considera che non tutte le Serp sono create eguali, su Google, e che pertanto ogni aspetto esotico che potrà essere riscontrato sulle keywords più competitive non necessariamente avrà eguale peso nella determinazione delle Serp più comuni.

Se le singole indicazioni possono non essere immediatamente spendibili sulle Serp di tutti i giorni, insomma, è anche vero che i trend emergenti nel corso degli anni disegnano davvero le evoluzioni generali dell’algoritmo, dandoci indicazioni preziose per intuire quella che sarà la seo del futuro.

Un esempio valido in tal senso è quello riferibile all’ormai consolidata faida link/contenuti, che ormai dal 2013/2015 è tornata in gran spolvero nella seo di ogni latitudine.

Naturalmente lo studio di SearchMetrics conferma i trend storici che ci saremmo aspettati, segnalando l’importanza crescente del contenuto on-page e al contrario la progressiva erosione del peso della link building come fattore seo rilevante ai fini del posizionamento organico su Google.

E’ il trend emergente nell’industria del search marketing e tra le agenzie SEO, in questi ultimi anni; pertanto SearchMetrics risulta a mio avviso più che credibile, su questo punto.

Anche se ci saranno ancora moltissimi colleghi pronti a smentire tale tendenza, ribadendo la centralità del link ai fini seo (tra tanti vale la pena di linkare il recente studio di Stone Temple, che solo quest’estate riaffermava la ‘potenza’ della link building nella seo ), il dato di fondo appare abbastanza incontrovertibile.

Il contenuto (e il comportamento dell’utente, per come interagisce con l’AI di Google) sarà centrale nella seo del 2017.

content is king

Ma come scriverlo questo benedetto contenuto?

Ecco, forse leggendo nel dettaglio lo studio di SearchMetrics emerge un’indicazione relativamente nuova, che del resto avevamo notato in Serp ormai da alcuni mesi.

Ve la riassumo brutalmente: il metatag title ha perso parte della sua rilevanza nel paniere seo del singolo documento online.

Per semplicità e per amor di sintesi rubo le parole Barry Schwartz di SearchEngineLand, che ovviamente non poteva non notare il dato emerso in tal senso.

In 2016, just 53 percent of the top 20 URLs included the keyword in their title.

🙂

E se non funziona inserire la keyword nel title, come faremo? Già immagino che si ingrossano le discussioni tra i seo in erba, sui gruppi Facebook e sui forum SEO d’ogni risma.

La risposta semplice, e valida solo per il momento, è: inserite la keyword nei tag H.

Del futuro, del resto e come sempre, non v’è certezza.