Google Speed Update: la velocità conta (anche su mobile)

Ecco qua: altre novità da parte di Google che ha annunciato pochi giorni fa che a partire da luglio prossimo la velocità della pagina sarà un fattore di ranking importante per le ricerche sui dispositivi mobili. Un aggiornamento del suo algoritmo che Google rilascerà con l’intenzione di migliorare l’esperienza dell’utente nella ricerca.

Gli addetti ai lavori sono da sempre “ossessionati” dalla velocità con cui un sito risponde alle richieste degli utenti, cosa che chi lavora nella SEO sa bene e che non può non valutare già da anni per quanto riguarda le ricerche desktop.

Google Speed Update

Visto che ormai da qualche tempo più della metà del traffico web complessivo proviene dai dispositivi mobili, questa “ossessione” di Google oggi si sposta e a breve si estenderà anche al mobile.

Il consiglio che Google vuol dare agli sviluppatori è quello di considerare quanto le prestazioni influenzino l’esperienza utente della propria pagina e prendere quindi in considerazione tutta una serie di metriche per misurare l’esperienza di navigazione degli utenti anche per quanto riguarda tablet e smartphone.

Google rimanda in questo senso a quanto risulti fondamentale per un utente un’esperienza mobile veloce, pena l’abbandono della pagina, qualunque essa sia.

C’è anche da considerare che le richieste degli utenti sui dispositivi mobili sono diverse rispetto alle query desktop, più “colloquiali”, e che l’aspettativa dell’utente è di una risposta più veloce.

Secondo sue ricerche, Google ha verificato che al 70% delle pagine che ha preso in esame occorrevano circa sette secondi perché il contenuto visivo venisse visualizzato sullo schermo e più di dieci per caricarne tutto il contenuto. Troppi, a detta di Google, per la nostra rete neuronale.
Ciò a causa soprattutto delle dimensioni delle immagini, che influiscono notevolmente sulla velocità di caricamento sui dispositivi mobili.

Speed Update – questo è il nome dell’“aggiornamento della velocità” previsto da Google – sembra impatterà solo sulle pagine che offrono agli utenti un’esperienza di navigazione più lenta e comunque riguarderà soltanto una piccola percentuale (quanto piccola non sappiamo ancora) di query. Verrà applicato con lo stesso standard su tutte le pagine, indipendentemente dalla tecnologia utilizzata per la costruzione della pagina.

Per Google, la velocità è solo uno dei tanti segnali utilizzati per classificare una pagina e l’intento della query di ricerca è ancora un segnale molto forte, quindi una pagina lenta potrebbe comunque posizionarsi ancora bene se presenta contenuti pertinenti e rilevanti. Tuttavia, a parità degli altri fattori di posizionamento, Google da luglio posizionerà più in alto una pagina mobile “veloce” rispetto ad una “lenta”.

Il consiglio di Google è quello di utilizzare tool utili per testare e valutare il rendimento di una pagina. Nello specifico:

  • Chrome User Experience Report (strumento di telemetria sviluppato per studiare le statistiche di utilizzo di Chrome grazie ai report forniti dagli utenti stessi; i dati vengono messi a disposizione degli sviluppatori per ottimizzare le pagine);
  • Lighthouse (uno strumento automatizzato e una parte di Chrome Developer Tools per misurare le prestazioni, l’accessibilità ed altro ancora delle pagine web);
  • PageSpeed Insights (strumento che indica qual è la performance di una pagina su Chrome User Experience Report e che dà suggerimenti di ottimizzazione).

Ad ogni modo, anche se Google propone come di sua abitudine strumenti di analisi, saranno poi gli addetti ai lavori che ne valuteranno il loro utilizzo sul campo.

Alessandra Buschi