Facebook ci rovina l’umore?

Quante volte durante la giornata apri Facebook e fai scroll distrattamente delle notizie sulla Home? In una di queste occasioni (migliaia!) ti sarà capitato di vedere le foto del viaggio in Australia del tuo compagno delle elementari o di tua cugina che ha preso un dottorato di ricerca in Inghilterra. E sentirti frustrato. Non tristezza ma un senso di insoddisfazione che ti coglie in modo più subdolo magari in un pomeriggio grigio e freddo d’inverno, quando sei annoiato e sei su Facebook per passare il tempo in metropolitana o se la giornata sta andando storta per conto suo. Bene, pare che tu non sia solo e molti ricercatori tra sociologi e psicologi stanno studiando l’impatto che hanno i social media – in particolare Facebook – sulla nostra vita.

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Le interazioni che abbiamo su Facebook sono significative?

Affrontiamo l’argomento basandoci su un articolo di David Ginsberg e Moira Burke – rispettivamente Director of Research e Research Scientist presso Facebook. In questo articolo viene in pratica riassunta la posizione ufficiale di Facebook sulla questione.

I due studiosi stanno conducendo ricerche sul ruolo che ha Facebook nella vita delle persone e in modo particolare su quanto influenza il nostro benessere emotivo. Un elemento molto importante considerando la presenza rilevante dei social non solo nelle giornate degli adulti ma anche in quelle degli adolescenti, in una delicata fase di crescita. Il team di ricerca di Facebook lavora in collaborazione con numerosi esperti di prestigiose università americane, cliniche di salute mentale e organizzazioni per capire quanto Facebook influisca sulle nostre relazioni arricchendole o peggiorandole rendendole piatte e insoddisfacenti.

Non conta quanto ma come si usano i social media

Un po’ come quando vai a una festa. Puoi starci tre ore annoiato a morte perché non conosci nessuno e ascolti solo gli altri fare conversazione o rimanere solo un’ora ma chiacchierare e ridere con il tuo gruppo di amici. Nel primo caso tornerai a casa insoddisfatto e frustrato mentre nel secondo sarai contento anche se il tempo in cui sei rimasto alla festa non è stato molto. La stessa cosa vale per Facebook, che è poi lo specchio in qualche modo della vita reale. Se sul social scorri solo passivamente le notizie sulla vita degli altri ti sentirai molto peggio rispetto a un’esperienza fatta di messaggi, commenti e interazioni ai post delle persone a cui tieni. Che invece ha effetti molto positivi sull’umore.

Consumo attivo e passivo di Facebook

Quand’è quindi che Facebook ci rovina la giornata? Dagli studi fatti su gruppi di persone in varie condizioni emerge che il comportamento negativo può essere identificato con l’“uso passivo di Facebook”. Passare il proprio tempo a leggere notizie senza alcun tipo di interazione con gli altri sembra infatti avere una correlazione con il calo dell’umore. Questo anche perché vieni indotto a una comparazione sociale, a metterti cioè a confronto con gli altri (molto più che offline). Altri che tra l’altro mostrano sui social una versione di sé rivista e corretta (quello che ritengono il meglio di sé, si potrebbe dire…). Al contrario il comportamento positivo può essere identificato con l’interazione attiva con le altre persone. Se scambi messaggi, commenti i post, condividi, metti link, inviti e insomma interagisci con amici e parenti avrai una sensazione positiva di benessere.

Del resto metterti in contatto con la tua cerchia di persone è lo scopo per cui è stato creato Facebook, no?

Come si sta muovendo Facebook?

Il team di Facebook, in collaborazione con psicologi sociali ed esperti, è a lavoro per riportare il social a un tipo di consumo positivo per la qualità della vita e il benessere personale. Un’esperienza che non consista solo nel perder tempo nei momenti di pausa ma in interazioni e scambi con amici e persone vicine. Uno degli interventi è il recente cambiamento dell’algoritmo allo scopo di migliorare il Newsfeed riducendo la presenza di contenuti a carattere promozionale in favore di post degli amici che incentivino le relazioni.