Perché l’educazione digitale converrebbe a tutti

Riusciamo ad immaginare un mondo senza internet? Forse, che abbiate 20 o 70 anni, la risposta è uguale per tutti: è impossibile pensare oggi ad un mondo non connesso, ad un mondo senza la rete.

Molti di noi sono nati in un’epoca dove per parlare con qualcuno bisognava alzare la cornetta del telefono grigio posizionato nel soggiorno di casa o al massimo uscire alla ricerca di una cabina telefonica e di gettoni da inserire nelle apposite fessure e che, puntualmente, finivano sul più bello della telefonata. Oggi abbiamo una marea di possibilità. Grazie alla rete possiamo conoscere persone nuove, visitare luoghi lontani, studiare e prenotare la visita dal dentista. Insomma, la nostra vita si è semplificata, e parecchio. Ma quali sono i problemi che possono nascere da questa iper-connettività?

digital education

Spesso ci sentiamo confusi e questo è dato proprio dall’immensità della rete, che possiamo vedere come una grande casa in perenne costruzione e ampliamento, piena di stanze e di corridoi lunghi e tortuosi. Dove è la nostra camera da letto? Qual è la stanza con la luce migliore? E quella dove troviamo maggior concentrazione? Perdonate il paragone, ma più o meno è così che immagino le cose. E questo stato di confusione è dovuto al fatto che nessuno ci ha fornito una mappa sempre aggiornata di questa grande casa. Siamo sempre e solo noi che dobbiamo barcamenarci quotidianamente.

Nonostante infatti ormai siamo nell’era digitale per eccellenza, manca quella che può essere chiamata consapevolezza della rete, o web awareness, per dirla all’inglese. Sempre più spesso, infatti, ci troviamo di fronte a fatti di cronaca che ci riportano notizie alquanto sconfortati e che hanno come protagonista proprio la rete: minori che seguono sfide impossibili e che rischiano la vita, vite distrutte da hater e fatti che di reale non hanno nulla, ma che non riusciamo a distinguere dalle fake news. Manca l’educazione alla rete. Che non significa saper mandare una mail o scaricare l’applicazione dell’ultimo social network, ma è molto, molto di più.

Ci capita di pensare che il web sia un qualcosa di diverso rispetto alla vita vera. Ma non c’è nulla di più errato in questa frase. Perché il web fa parte del nostro quotidiano, non è un’appendice distaccata e differente. Siamo noi, proiettati in pixel e linguaggi informatici.

In questi anni sono entrati nei programmi didattici delle scuole diversi approfondimenti legati all’educazione digitale, per fornire alla nuove generazioni gli strumenti per avere una consapevolezza piena del web e dei suoi utilizzi. Una sorta di guida in grado di far capire loro come muoversi tra i siti, come organizzare le fonti e come comportarsi sui social network. Siamo un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi, dove questa è una realtà consolidata da anni e, senza dubbio, un tipo di educazione simile la dovrebbero avere tutti, non solo i ragazzi. Perché l’educazione digitale è un qualcosa che manca a molti. Adulti compresi.

Giulia Salis