La comunicazione su Instagram durante la quarantena

C’è stato un momento, in un giorno qualsiasi di marzo del corrente anno, in cui blogger, influencer e instagrammer si sono fermati, con la bocca quasi sfigurata da una smorfia di paura. In un solo attimo si sono smaterializzati i contenuti classici. Quelli con l’outfit nello specchio dell’ascensore. I fiori nei giardini all’aperto. Gli shooting in location pop-urban o in spiagge da sogno. Le insta-cronache di eventi mondani e alla moda. E adesso? Adesso che c’è il coronavirus che si fa? Lo si ignora? Si smette di postare su Instagram. Momenti di incertezza, vissuti come quei marinai che navigano a vista durante una tempesta.

I social network sono uno specchio dei nostri tempi. Lo sono già da qualche anno ed è innegabile che sfocino in tendenze più o meno sane, a seconda dello stato delle cose. Vero anche che i social sono quell’angolo di bello e di rarefatto in cui il mondo si rifugia quando vuole lasciare fuori la semplice, e a volte triste, realtà. Instagram ne è il chiaro esempio. Forse più di tutti, è il social che ha fatto della perfezione e della bellezza il proprio stile di vita. Fino ad oggi. Fino a quando un virus con la corona in testa, sì proprio quella che sognano la maggior parte degli influencer, ha deciso che la quotidianità dovesse essere stravolta da un lockdown asfittico e complicato.

La comunicazione su Instagram al tempo del covid-19 è cambiata ma non si è fermata. Si è evoluta e adeguata. In qualche modo ha cercato di mantenere le tonalità pastello a cui ci aveva abituato, ma senza edulcorare troppo la realtà, ma, anzi, cercando di lasciarsi investire, senza opporre neppure troppa resistenza. Quali sono le cose che contraddistinguono la quarantena? Analizziamole. Le persone vivono maggiormente la casa, hanno imparato che cucinare non è quell’attività così catastrofica e noiosa. Hanno cominciato ad allenarsi tra le pareti di casa. Ci si sente smarriti, preoccupati e annoiati. Queste sono le basi da cui è ripartita la comunicazione su Instagram.

Se ci si fa caso, infatti, si può notare quanto, al cliccare sopra l’icona di Instagram sul telefono, ora comincino ad apparire, quasi fossero impazzite, le notifiche sui vari video in diretta. Cosa che a Mark Zuckerberg non può che far piacere, visto che per anni uno dei problemi di Instagram è stato proprio quello. Storie sì, ma video un po’ più lunghi non erano il core business del social e non si sapeva proprio come far decollare la cosa. Ci è voluta una quarantena mondiale. Perché ciò che i content manager e gli instagrammer hanno capito è proprio che le persone hanno bisogno di riempire le giornate che passano annoiate e quasi senza fine. E quindi via a contenuti ancora più interattivi e che possono far sentire vicine le persone, come i video e le dirette, ad esempio.

Instagram, o meglio chi utilizza Instagram per comunicare, ha colto un’opportunità. Perché mai come in questo periodo si ha bisogno di contenuti utili. Ecco perché siamo stati sommersi ancora di più da tutorial di ogni tipo, da come fare la pizza alle posizione di yoga. Da come migliorare nel nostro lavoro a come gestire le varie crisi psicologiche connesse con la quarantena. Instagram è semplicemente un mezzo per far fuoriuscire quello che si ha da dire o da mostrare come professionisti e, ultimamente, è per questo motivo che si è utilizzato. È uscito fuori come il social vincente. Non come quello delle notizie da divorare in ogni momento della giornata, ma come un qualcosa che è servito per dar una nuova luce ad una quarantena forzata. Forse anche troppo. Perché i dati parlano chiaro: il tempo di fruizione di Instagram è aumentato in modo considerevole. E sono aumentati anche i contenuti. Tutto quello che prima era fattibile fuori da casa, adesso si fa nella dimensione di uno schermo di smartphone. Anche i concerti delle star del cuore, che cantano dal divano di casa invece che negli stadi.

Gli influencer italiani ai tempi del Covid19

Ogni giorno un influencer si sveglia e sa che per sopravvivere avrà bisogno di creare storie e contenuti di qualità, di coinvolgere la sua community e di influenzare le scelte d’acquisto di qualcuno. E quando da un momento all’altro il Paese si ferma e ci si ritrova chiusi ognuno nelle proprie case, l’influencer sa che questa è un’occasione che non può perdere. Lo spettacolo deve continuare, non ci si può permettere di fermarsi. Niente più aperitivi fashion, niente eventi esclusivi, niente feste pazzesche, cene e viaggi lussuosi. Poco importa, ci si riorganizza da casa. Dopo tutto questo è il momento dello smart working ed è l’occasione perfetta per essere più smart.

Se c’è una categoria che si è completamente mobilitata durante il periodo del confinamento, sono proprio gli influencer. Abituati a raccontare la loro quotidianità, non si sono arresi di fronte al nuovo stile di vita, hanno affilato gli artigli e hanno continuato a mettere in campo tutto il loro repertorio. Il loro ruolo non è cambiato. La vita patinata e felice di Instagram si è solo trasferita tra le mura domestiche.

Video Verticali

I vip di Instagram hanno visto un’occasione per inserirsi ancora di più nella vita dei propri follower e ci si sono buttati a capofitto per sfruttare la ghiotta occasione di mettersi ancora più in mostra. Hanno prontamente modificato i loro piani editoriali e hanno preso per mano gli italiani, spaesati da questo cambiamento, e li hanno guidati all’interno della loro routine.

I contenuti si sono riversati quasi completamente verso le storie e le dirette, un mezzo più incisivo e che consente di entrare ancora più intimamente in contatto con i follower. Dobbiamo riconoscerlo, gli influencer si sono reinventati alla velocità della luce, aumentando pesantemente la loro presenza online. Niente più vita patinata da mostrare, nuovo obiettivo, l’intrattenimento.

Sono stati tra i primi a lanciare messaggi di solidarietà ed empatia e ad adattarsi alle nuove regole al grido di #iorestoacasa. Si sono spesi in grandi campagne benefiche. E proprio in queste occasioni hanno dimostrato tutta la loro forza, dando un contributo concreto allo battaglia portata avanti per contenere la crisi del CoronaVirus. Perché, ormai lo sappiamo, il loro super potere è quello di riuscire a influenzare i follower e questa loro forza non può essere ignorata. Non è un caso che il governo della Finlandia abbia progettato di affidare parte della comunicazione riguardante il Coronavirus ad alcuni vip digitali locali. La strategia messa in campo ha lo scopo di raggiungere il maggior numero di persone, veicolando il messaggio attraverso i social, tramite quei profili che hanno instaurato un rapporto di grande fiducia con il proprio pubblico.

Gli influencer hanno il potere di raggiungere le persone, di farsi ascoltare. All’interno di questa grande crisi si sono ritagliati un ruolo ben preciso. E, come dei veri professionisti, non si sono fermati, hanno continuato per il loro pubblico. Li abbiamo visti cucinare, allenarsi da soli a casa, rimanere in pigiama tutto il giorno, raccontarci della loro biancheria intima personalizzata, pettinarsi, truccarsi. Ci intrattengono mentre puliscono casa, mentre creano simpatici ed allegri siparietti. Guardano e commentano insieme a noi le serie del momento. Danno e richiedono consigli. Sono confidenti, li sentiamo sempre più vicini, come degli amici. Condividono i loro momenti intimi, la loro serenità familiare.

Anche se in maniera minore, continuano le collaborazioni, l’altra faccia del loro lavoro. Continuano a mostrare ciò che acquistano o ciò che gli viene omaggiato. a presentare nuovi prodotti, raccontare di nuove aziende. Condividono le loro impressioni su brand e prodotti, dopotutto è questo il loro lavoro. Ma sono gli scorci di vita quotidiana e di intimità a creare maggiori interazioni tra la community.

Il mondo dei social è diventato il salotto degli italiani. Ci si incontra, si passa il tempo, si chiacchiera. Gli aperitivi serali sono stati sostituiti dalle dirette su Instagram. Ci si mette d’accordo, ci si dà appuntamento. Gli influencer fanno rete, collaborano tra di loro e organizzano incontri. Gli argomenti sono i più svariati. Ognuno mette in campo le proprie potenzialità. Si parla di riorganizzazione armadi, di fotografia, si fa allenamento, si parla di marketing o si passa semplicemente il tempo tra chiacchiere leggere. Le community entrano in contatto, si fondono, si scambiano. I follower crescono, le interazioni sono alle stelle. Instagram sta sicuramente vivendo il suo momento d’oro. E chissà, quando tutto tornerà alla normalità, come cambieranno ancora le cose.

Forse, più di prima, Instagram è diventato un surrogato della realtà, il sostituto perfetto per quella che non è più normale quotidianità, ma che ha bisogno comunque di essere vissuta. Prima fuori casa, adesso racchiusa in qualche centinaio di pixel. Come sarà il dopo? Anche in questo caso, come per tutto, bisognerà aspettare la fase 2. O 2.0.

Giulia Salis