Cosa sono i computer quantistici?

Con uno sguardo al passato è facile intuire quanto la tecnologia abbia influenzato il nostro presente e continuerà a sorprenderci anche in futuro. Viviamo in un’epoca che avevamo solo immaginato qualche decennio fa.

Laptop e smartphone sofisticatissimi sono la prova di quanto il progresso sia stato rapido, soprattutto se si parla di computer.

In questo articolo si parlerà di quanto i computer quantistici rappresentino una sfida ai computer di ultima generazione, anche se non si sta lavorando espressamente per sostituire questi ultimi.

quantistica

Dietro la loro progettazione c’è una scienza sperimentale che potrebbe permettere di creare macchine capaci di risolvere problemi che attualmente appaiono impossibili anche per i supercomputer più all’avanguardia.

Negli ultimi vent’anni i nostri computer sono diventati tanto potenti quanto ridotti in termini di dimensioni e abbiamo assistito alla progressiva miniaturizzazione dei circuiti elettronici.

Ora però ci si è fermati a causa dell’impossibilità fisica di aumentare ulteriormente la densità dei transistor riducendo al tempo stesso le dimensioni dei chip.

Forse, è necessario allora pensare ad un nuovo modo di progettare computer.

Un modo diverso di elaborare i dati

I computer classici non sono altro che calcolatori che funzionano e risolvono problemi in modo sequenziale. Aiutano di certo a raggiungere determinati obiettivi, ma non sono minimamente paragonabili ai computer quantistici.

Usano i bit come unità d’informazione, mentre i computer quantistici utilizzano i quantum bit, arrivando ad una potenza di calcolo molto ma molto più alta, grazie alla sovrapposizione quantistica e all’entanglement che accrescono esponenzialmente l’analisi delle informazioni.

Questi nuovi computer serviranno a risolvere problemi molto più complessi rispetto ai computer tradizionali grazie all’utilizzo delle leggi della meccanica quantistica per l’elaborazione dei dati.

Ma allora perché non sono già disponibili per tutti?

Vista l’instabilità dei qbit, anche il minimo rumore interferirebbe sul loro corretto funzionamento, quindi si sta aspettando di trovare una soluzione a questo problema prima di renderli fruibili per il grande pubblico.
Sta di fatto che anche colossi del calibro di Google, Microsoft e IBM stanno investendo molto negli ultimi anni in questa nuova tecnologia.

Dario Fornarelli