Cos’è il buzz marketing?

Succede molto spesso, anche all’interno di aziende ed agenzie, di confondere due concetti appartenenti allo stesso mondo, ma che si differenziano tra loro per significato.

Passaparola e buzz marketing non sono la stessa cosa.

Il primo è uno strumento di comunicazione o meglio un processo che si innesca col passaggio di un messaggio (informazioni, recensioni, raccomandazioni) tra più persone che riguarda un determinato prodotto o brand.
Quando si parla di buzz marketing invece, si fa riferimento a tutte le azioni ed agli eventi strategicamente pensati per diffondere il passaparola, per far parlare di sé o della propria azienda.
La differenza sembra minima ma non lo è.

buzz marketing

Pianificare un’azione di buzz marketing significa pensare a specifiche attività promozionali per suscitare l’interesse del pubblico nei confronti di un determinato brand, in modo che se ne inizi a parlare in termini positivi.

Il termine onomatopeico buzz indica appunto il brusio incontrollato intorno a determinate realtà aziendali o persone che nasce nei mercati, visti nel marketing come complessi di relazioni, opinioni e conversazioni.

Per scatenare il passaparola col buzz marketing le aziende ricorrono ai blog, ai forum e spesso devono instaurare relazioni con degli influencer che avranno il compito di veicolare determinati messaggi tramite contenuti ad hoc, utili a migliorare la brand awareness della società.

Le fasi più importanti del buzz marketing

Perché una campagna di buzz marketing si sviluppi correttamente si devono seguire cinque passaggi fondamentali.

  1. È necessario stabilire per prima cosa quali devono essere gli obiettivi da raggiungere con la campagna. Si vuole migliorare la reputazione aziendale? Si deve lanciare un nuovo prodotto e si vuole che se ne parli? Sono tutti interrogativi che ci si deve porre a monte.
  2. Anche la fase d’ascolto è fondamentale. È utile a capire quelli che sono i punti di forza e quelli di debolezza del proprio prodotto o della propria società. Si devono monitorare con la massima cura i luoghi virtuali e non, dove avvengono le conversazioni riguardanti il proprio brand.
  3. Bisogna poi cercare di coinvolgere gli influencer che faranno da ambasciatori del proprio brand/prodotto. Si dovranno scegliere in base alla loro influenza ed alla pertinenza con la campagna di buzz marketing.
  4. Una volta che top blogger e personaggi di spicco avranno accettato di parlare del nostro prodotto, si dovrà nuovamente monitorare il sentiment che esiste attorno ad esso per pianificare eventuali miglioramenti della campagna.
  5. Infine si devono misurare i risultati dell’azione di buzz marketing, facendo molta attenzione al volume di persone coinvolte in discussioni che riguardano il nostro brand, sia direttamente che in modo indiretto.

Dario Fornarelli