Con l’advertising di Facebook puoi raggiungere più persone. Più di quante ne esistono?

L’advertising di Facebook è uno strumento che viene utilizzato frequentemente anche da chi non si occupa professionalmente di marketing. L’audience che permette di raggiungere in breve tempo è sicuramente rilevante e le competenze tecniche necessarie per attivare una semplice campagna sono comunque limitate. In particolare per le piccole attività si rivela spesso una delle principali soluzioni per chi sceglie il fai da te per ottemperare alla necessità di farsi conoscere nel mondo online.

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Dal punto di vista di un marketing manager, però, le cose appaiono differentemente. Innanzitutto, bisogna prendere in considerazione proprio le cifre vertiginose che vengono promosse dall’azienda.
Una recente analisi svolta da Brian Wieser, senior analyst di Pivotal Research Group, ha infatti mostrato delle notevoli discrepanze fra i dati censiti dal governo statunitense e dai rilevamenti dell’azienda.

Secondo Ads Manager, infatti, un annuncio ha un potenziale di visibilità che raggiunge i 41 milioni di persone comprese nella fascia di età fra i 18 ed i 24 anni. In alternativa, viene dichiarata una cerchia di 60 milioni di utenti nella fascia di età compresa fra i 25 ed i 34 anni. Secondo il più recente censimento del governo degli Stati Uniti, invece, nella prima fascia di età esistono attualmente 31 milioni di persone e 45 milioni nella seconda. Si tratta di una differenza notevole che non può essere imputata a delle distorsioni nell’interpretazione dei dati a disposizione.

E’ però anche presto per parlare di un intenzionale sabotaggio da parte di Facebook. L’azienda, del resto, ha dichiarato che le cifre relative all’audience rilasciate recentemente sono concepite per stimare quante persone viventi in una determinata area possono essere coinvolte dall’annuncio di una pubblicità, e non per determinare un reale censimento delle persone esistenti.

La stima è svolta sulla base di diversi fattori che coinvolgono gli utenti, come il comportamento online e offline, le caratteristiche demografiche e i dati raccolti dai dispositivi portatili. Ciò può in effetti portare a una moltiplicazione delle possibili “destinazioni” di un annuncio (una sola persona può infatti avere un pc ed uno smartphone connessi a Facebook).

Si tratta di qualcosa che dovrebbe fare riflettere prima di avviare una campagna pubblicitaria sui social network. A maggior ragione, se si pensa che pochi mesi fa Facebook è stata al centro di una piccola polemica, dopo aver ammesso di aver gonfiato le cifre relative alle visualizzazioni di video sulla propria piattaforma.

Sono dati che naturalmente non sorprendono i marketers professionisti abituati a interpretare i dati forniti dalle piattaforme di advertising. Utenti alle prime armi possono tuttavia restare abbagliati da alcuni grandi numeri che se non vengono valutati accuratamente corrono il rischio di far fallire una campagna promozionale.

L’advertising in fondo è così. L’accesso di base alle piattaforme promozionali è davvero alla portata di tutti, l’ottenimento di risultati importanti sul medio/lungo periodo è capacità di pochi.