Cos’è il Wi-Fi?

Una tecnologia che ha caratterizzato il nuovo millennio è quella senza fili e l’adozione di soluzioni e servizi wireless o Wi-Fi, sia nel privato sia nel pubblico, è ancora in grande crescita.

Oggi, per esempio, è ormai molto comune, quando ci si trova in giro, ricercare una rete Wi-Fi a cui connettersi, così come fare attenzione ad acquistare prodotti che garantiscano una connessione di questo tipo.

Wi-fi è il nome (peraltro non necessariamente acronimo di “wireless fidelity”, come indicato da alcune fonti, ma sostanzialmente una sigla commerciale senza alcun significato, scelta soprattutto per il suo suono accattivante per sua assonanza con Hi-Fi) di quel protocollo di trasmissione dati che consente di connettere due o più dispositivi attraverso onde elettromagnetiche, senza bisogno di cavi.

Si tratta di una procedura che, non richiedendo un collegamento fisico, consente di risparmiare l’ingombro di cavi e che funziona entro una determinata estensione nello spazio.

La tecnologia di rete senza fili Wi-Fi individua una WLAN (Wireless Local Area Network) che utilizza le specifiche della famiglia 802.11 e, utilizzando frequenze libere disponibili gratuitamente, arriva infatti a una breve distanza.

WiFi

Benché si possa risalire ai suoi albori alla decisione presa nel 1985 dalla Federal Communications Commission statunitense di liberare alcune frequenze e renderle disponibili all’uso civile senza obbligo di licenza, la primissima versione del protocollo IEEE 802.11b risale al 1997, poi aggiornato per consentire velocità maggiore. È però nel 1999 che si forma la Wi-Fi Alliance, costituita dai più grandi protagonisti del mercato del networking, che ne detiene il marchio per commercializzare i dispositivi che dispongono di questa nuova tecnologia. Solo i prodotti che superano i test Wi-Fi Alliance vengono infatti etichettati come “Wi-Fi Certified”.

Nato con l’intento di connettere a costi molto ridotti e senza l’utilizzo di fili apparati elettronici nei diversi locali di fabbriche e uffici, il Wi-Fi è stato poi convertito per fornire accessi a Internet a computer e dispositivi mobili compatibili che si trovano nelle vicinanze di un access point (il segnale del Wi-Fi viene trasmesso a un adattatore attraverso un router, quindi inviato a Internet), che può essere privato oppure pubblico (hotspot), gratuito (come per esempio nel caso di aeroporti, alberghi, stazioni ferroviarie, biblioteche, musei, spazi pubblici, scuole, università, ospedali, centri commerciali…) o a pagamento.

Oggi un access point all’interno di un edificio può avere una portata di circa venti metri (il segnale delle onde radio è infatti attenuato dalla presenza di muri), mentre all’esterno può arrivare a coprire un raggio anche di cento metri. Con l’impiego di più punti di accesso collegati tra loro tramite cablaggio in rete locale, la portata aumenta, fino a coprire un raggio di diversi chilometri quadrati.

La più recente versione è disponibile dal 2019 e per il 2024 è prevista l’uscita di una nuova tecnologia Wi-Fi, ancora più efficiente con 30 Gbps di velocità.

Gli attuali smartphone e tablet sono oggi in grado di trasformarsi in hotspot Wi-Fi, utilizzando la connessione di rete per fornire connettività Internet wireless a computer e altri dispositivi.

Una delle questioni sorte con l’utilizzo del Wi-Fi riguarda i possibili rischi per la salute. L’Unione Europea, infatti, ha per esempio imposto dei limiti ben precisi riguardo la potenza degli apparati radio Wi-Fi, in modo da rimanere sotto una determinata soglia, oltre la quale si ritiene che le radiazioni elettromagnetiche potrebbero essere pericolose. In ogni caso, anche se è stato accertato che il livello di radiazioni emesse dai dispositivi Wi-Fi è molto più basso di quello dei cellulari e, pur non prevedendo effetti sulla salute dati dall’esposizione a campi a radiofrequenza delle reti wireless, l’OMS ha promosso la ricerca sui possibili effetti dannosi prodotti da altre fonti a radiofrequenza.

Altra questione sorta con l’utilizzo del Wi-Fi è quella della sicurezza. Infatti, se non adeguatamente protetta, una rete Wi-Fi può essere comunque soggetta all’accesso da parte di utenti non autorizzati per sfruttare una connessione Internet gratuita.

Alessandra Buschi