Orrori SEO: cloaking, keyword stuffing e contenuti duplicati

Tre storici nemici della SEO. Non solo errori ma veri e propri orrori che vanno a compromettere tutto il lavoro fatto con impegno e fatica. Di cosa parliamo? Preparati a due termini inglesi un po’ strani e ad uno italiano più rassicurante (ma non illuderti!) da mettere sulla lista nera. Si tratta di tre prassi contrarie alle policy dei motori di ricerca nelle quali inciampano spesso i principianti della Seo ma a cui nessuno è immune nel suo percorso. Quindi è bene essere preparati per non incorrere in penalizzazioni da parte di Google.

Problemi alla vista e agli occhi per lo schermo del computer

Cloaking

Potremmo definirlo come ′mascheramento′ ed è una tecnica – ad alto rischio – che consiste nel presentare contenuti o url diversi agli spider del motore di ricerca e ai visitatori/lettori del sito attraverso la costruzione di un codice ad hoc. Esempi di cloaking sono: mostrare una pagina di testo Html ai motori di ricerca visualizzata invece come pagina Flash o di immagini per gli utenti; oppure l’inserimento di keywords in una pagina solo quando l’user-agent è un motore di ricerca e non un visitatore umano. La pratica del cloaking in ogni caso va contro le linee guida dei motori di ricerca che prevedono di mostrare lo stesso contenuto sia agli spider che ai visitatori: può quindi comportare come conseguenza la penalizzazione o la rimozione del sito. Non esiste un tipo di cloaking ′buono′ che non violi le norme di qualità di Google e mostrare contenuti diversi in base a chi visita il sito è sempre una pratica sbagliata, qualunque sia il motivo alla base.

Keywords stuffing

Letteralmente potremmo tradurlo come ′infarcitura′ di parole chiave. In pratica è un errore/orrore legato al concetto di densità delle parole chiave. È (o forse ormai era) molto diffusa infatti la convinzione che ripetere tante volte nella pagina una determinata parola chiave aiuti il posizionamento sui motori di ricerca rendendo il contenuto più rilevante. La densità della parole chiave in realtà non è così importante, anzi. Distribuirle a caso nel testo in modo innaturale, spudorato ed eccessivo non fa altro che farti passare per spammer ed infastidire sia Google che gli utenti, che leggono un contenuto molto poco scorrevole e piacevole e se ne accorgono. Ti piacerebbe un testo così?: “Pinco Pallino è il più economico per i traslochi a Perugia. Affidati a Pinco Pallino e contattalo per il tuo trasloco economico a Perugia”. È molto fastidioso vero? Pensaci la prossima volta che sarai tentato di fare keywords stuffing, sii naturale e punta piuttosto su contenuti utili e di valore scritti pensando al lettore.

Contenuti duplicati

Mr. Google non sopporta i contenuti duplicati ed è pronto a penalizzare o ad applicare filtri che non mostrino nella Serp più versioni di uno stesso contenuto. Quando parliamo di contenuti duplicati intendiamo la presenza di due contenuti uguali per due indirizzi diversi, che potremmo però distinguere dannosi e molto dannosi: quelli dannosi possono essere ad esempio pagine web disponibili solo per la stampa, forum di discussione che generano sia pagine regolari sia pagine abbreviate per il mobile oppure contenuti archiviati e pubblicati con url diverse; quelli molto dannosi sono i contenuti copiati da altri siti o blog. In questo caso però può anche succedere che se ad aver copiato è un sito con un’autorevolezza maggiore rispetto alla “vittima” che invece ha prodotto il contenuto originale, venga in ogni caso premiato il primo. Può anche capitare che una stessa pagina sia raggiungibile da due indirizzi diversi (ad esempio nel caso di prodotti di un e-commerce).

Qual è allora la soluzione? Se non si tratta di un problema di plagio (da evitare come la peste) si può ad esempio usare il redirect 301 verso la pagine indicata come originale oppure puoi segnalare a Google che le pagine doppie sono necessarie impostando un rel=canonical che ti permetta di specificare quale pagina (e quindi quale Url) indicizzare in quanto originale.
Ovviamente la lista di pratiche da evitare non finisce qua. Tu hai altri orrori Seo da segnalarci?