Mashable, la fonte di informazione indipendente su social media e tecnologia digitale

Mashable.com è stato nel 2005 creato da Pete Cashmore, all’età di 19 anni, ed ha visto crescere il pubblico in maniera esponenziale nel primo anno di attività. Ci si può riferire a Mashable come una vera e propria startup dell’informazione visto che a 18 mesi dal lancio contava due milioni di lettori.

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Come per altri casi del genere, il suo creatore ha avviato un prodotto di successo da solo sacrificando buona parte della sua vita privata: nel primo anno sosteneva di dedicare venti ore al giorno per scrivere articoli su tecnologia e tecnica. In effetti la frequenza con cui Cashmore pubblicava articoli era imponente: si tratta di una media di due o tre al giorno. Il valore del sito, però, è cresciuto rapidissimamente ed in sette anni ha raggiunto la ragguardevole cifra di 200 milioni di dollari.

Oggi il sito viene letto da milioni di persone ogni mese. Mashable è una delle più importanti fonti di notizie indipendenti dedicate alla cultura digitale, al social media e alla tecnologia, giocando ad armi pari con le controparti The Verge e TechCrunch. A ben vedere, però, nessuno si ruba il pubblico a vicenda, perché la capacità di queste grandi comunità di notizie è stata quella di adottare un approccio snello e concentrarsi su settori specifici piuttosto che dare un’ampia panoramica di crescita tecnologica e di cambiamento.

Tuttavia, dietro le quinte, Mashable ha in qualche modo contribuito a “dettare le regole” per poi prendersi la libertà di infrangerle: dalla linea editoriale tagliente e precisa che lo contraddistingueva durante i primi anni, è passato ad una strategia decisamente più capillare, dal respiro molto più ampio e un’apertura verso temi generici, con attualità e notizie non strettamente connesse al mondo della tecnologia.

L’esempio più eclatante è stato il lancio della piattaforma Social Lift, grazie alla quale vari marchi commerciali possono lavorare con Mashable o le sue agenzie partner, DigitasLBI e Vaynermedia, per creare contenuti che appariranno direttamente Mashable, senza passare per gli editors.
Dal punto di vista strategico si tratta di un passo importante, che quindi dichiara la propria determinazione a diventare un macro-contenitore di taglio sempre più generalista. Il motto dell’azienda, “The social media guide”, va dunque sempre più inteso come un riferimento piuttosto che come una descrizione.

La scelta di Mashable è probabilmente votata a favorire la creatività e l’intuizione all’interno della linea editoriale, a discapito del rigore e delle etichette: per distinguersi, in questo campo è necessario avere la capacità di creare un marchio forte, ma anche poter disporre di una varietà di contenuti creativi ed eclettici.