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SEO On Page

Per ottimizzazione On Page si intende l’insieme di accorgimenti nella fase di realizzazione e formattazione di un singolo documento web che sono in grado di renderlo maggiormente appetibile per Google.

Si parla di SEO copywriting per descrivere le tecniche di scrittura che interessano la stesura integrale del testo.

Viene curata l’ottimizzazione dei meta tag principali, tra cui spicca il title della pagina, in modo particolare, e il meta tag description, entrambi elementi che saranno visualizzati dal motore di ricerca nelle sue pagine di risultati conseguenti ad una ricerca.

Va infine considerato l’utilizzo di ulteriori elementi di sottotitolazione, i tag Heading, che vengono usati per strutturare il testo titolando i diversi blocchi di argomento di cui è costituito.

agenzia seo

Scrivere testi in ottica SEO

Il mestiere dello scrivere, di questi tempi, è un qualcosa che diventa, giorno dopo giorno, sempre più complicato. Io, ad esempio, ho iniziato che il web era davvero agli albori. Si scriveva tenendo a mente quelle che sono le tecniche di scrittura generale, in base agli obiettivi che uno voleva ottenere. Ma un tempo pensare al sig. Google mentre di redigeva un testo non era contemplato. Si scriveva pensando a chi avrebbe letto.

Oggi però esistono i web copywriter, che sono tutte quelle persone, me compresa, che utilizzano le parole per comunicare attraverso la rete. Può essere un blog post, possono essere i testi che compongono la struttura di un sito o può essere un contenuto per Facebook. Elementi con caratteristiche ben distinte, che, però, hanno uno scopo comune, che è quello di farsi trovare dai motori di ricerca. Ecco il grande obiettivo della scrittura 3.0.

SEO Copywriting: esistono delle regole?

Stiamo parlando, ovviamente, delle tecniche legate alla SEO, che in realtà da un punto di vista strettamente accademico e scientifico non esiste. Così come non esiste un SEO copywriting. E’ vero che vi ritroverete sempre davanti ai guru del web marketing che vi daranno delle regolate d’oro da conoscere a menadito per poter scalare la SERP di Google: utilizzate i meta-tag, e l’H1 e il meta-title, etc, etc. Ma la verità pura e semplice che chi vi legge saranno sempre e comunque persone in carne ed ossa.

seo copywriting

Strategia e piano editoriale

Ogni web writer ha una sua linea di condotta per riuscire a districarsi nella giungla della rete, ma in linea generale la prima cosa da tenere a mente quando si scrive un testo per il web è sempre quella di cercare di capire a chi è indirizzata. Anche in questo caso, serve fare un’analisi preliminare per ottimizzare un testo nel modo più corretto. Per capire cosa vogliono gli utenti del web e per creare testi che siano pertinenti ed interessanti. A monte, ogni volta che scriviamo un testo o progettiamo un lavoro, c’è un piano editoriale ragionato e ben studiato. Questo perché una buona strategia di partenza permette di ottenere un buon posizionamento sui motori di ricerca molto più proficuo che l’inserimento sconnesso e folle di keywords qua e là nel testo.

Keywords: sono davvero così fondamentali?

Spesso è questo, infatti, l’errore che si commette quando si prova ad utilizzare la SEO per realizzare dei contenuti: una marea di parole chiave, che fanno perdere la bellezza del testo stesso, che a volte in questo modo risulta essere di non facile comprensione. Non bisogna mai perdere la naturalezza quando si redige un testo. Anche perché sono gli stessi motori di ricerca che, finalmente, stanno abbandonando certi algoritmi per valorizzare maggiormente i contenuti rilevanti, interessante e costruiti su una logica che nulla a che vedere con la cattiva pratica di keywords stuffing.

Copywriting

Content is king. Anche in termini di tempo

Un blog o un sito (dinamico) aggiornato quando si ha tempo o quando ci si ne ricorda non è un blog che piace a Google & Amici. Pubblicare contenuti con una certa frequenza e stabilità aiuta i motori di ricerca a monitorare maggiormente il sito, che diventa più competitivo e rilevante. Allo stesso modo i contenuti e lo stesso sito web va strutturato in modo costruttivo, attraverso un sistema di link interni, capaci di dare maggior organicità al sito stesso. E un sito che funziona, ricco di contenuti interessanti piace a tutti, spingendo altri utenti ad inserire nelle loro piattaforme link a quegli stessi contenuti e andando così ad aumentarne la visibilità e la reputazione. In ogni caso, è importante, anzi fondamentale, creare contenuti originali e mai copiati: perché in questo caso, sì che verreste penalizzati da Google… Ai motori di ricerca non piacciono i cattivi studenti, che copiano il compito dal più bravo della classe.

Una cosa però va sottolineata. Diffidate sempre da un’agenzia SEO che vi promette un posizionamento in prima posizione: vi stanno vendendo aria fritta. Il tutto e subito non esiste quando si parla di SEO. Per ottenere un buon risultato ci vuole pazienza, testa e, come detto sopra, strategia. E anche la speranza che chi tratta i nostri stessi argomenti sia meno bravo di noi: un pizzico di fortuna aiuta.

Ottimizzare il title

Su un titolo studiato ed efficace si basa la maggior parte del successo del tuo articolo in termini di possibilità di essere scelto tra i tanti che propone Mr Google agli utenti del web. Un buon titolo parla di te, della tua bravura, capacità di sintesi e professionalità. Pensi che stiamo esagerando? Un titolo ha addirittura tutto questo potere? Ebbene sì. È tanto piccolo eppure tanto potente, è quasi un supereroe. Può far venire voglia alle persone di cliccarci sopra perché le ha convinte, far loro aprire l’articolo (o la newsletter o quello che vuoi) ed essere soddisfatte di quello che leggono all’interno. E magari anche condividerlo sui social e tornare da te in seguito.

potere di un titolo scritto bene

Caratteristiche di un titolo ben scritto

Quando sei lì alla scrivania che ti scervelli su cosa scrivere concentrati su pochi elementi. Un titolo deve essere:

  • Informativo: deve far capire subito l’argomento di cui si tratta senza andare per ipotesi e tentativi.
  • Chiaro, breve e sintetico: non dilungarti in giri di parole inutili ma vai dritto al punto.
  • Coinvolgente: ok la sintesi e la brevità ma non essere piatti è molto meglio. Bisogna comunque emozionare, creare aspettativa ed invogliare il lettore a proseguire.
  • Seo-friendly: il titolo va ottimizzato in ottica Seo per far contente non solo le persone ma anche Google, il grande capo.
  • Creativo: il mestiere di un buon copy (link) fantasioso si esplicita anche qui, in una parte tanto piccola e tanto importante come il titolo. Gioca quindi con le parole, divertiti e combinale insieme nel modo giusto rendendole più forti.

Quali elementi usare per scrivere un titolo potente?

Per fare un passo in più e capire su cosa migliorare puoi intanto fare un semplice esercizio: prima di tutto guarda tra i titoli di post che hai scritto finora e vedi, a distanza di tempo, cosa ti convince ancora e cosa scriveresti in modo diverso alla luce dell’esperienza accumulata. Fatta questa operazione potresti al contrario cercare titoli di articoli scritti da altri che ti piacciono e ti convincono per capire a cosa potresti ispirarti, anche in lingua inglese.

Ci sono poi alcuni fattori su cui puntare per scrivere un titolo migliore di quelli che hai prodotto finora e renderlo davvero potente. Puoi stimolare la curiosità, cioè invogliare i lettori a saperne di più; puoi far leva sull’ironia perché, come è noto, chi ci fa sorridere ha sempre una marcia in più; puoi puntare sull’utilità e far capire subito ai lettori che potrai aiutarli a risolvere un problema (utilizza anche le domande e i dubbi che ti vengono posti più spesso), sfrutta inoltre la pigrizia dei lettori e punta sull’imperativo dicendogli tu cosa fare.

Scrivendo un titolo attraente puoi catturare l’attenzione dei lettori e convincerli fin da subito a leggere l’articolo. Un titolo è uno degli elementi essenziali del tuo post, molto più potente di quanto credi.

Come scrivere un buon titolo per una pagina web

Il web ci bombarda ogni giorno con un mare vastissimo di informazioni e contenuti. Come fare a trovare quello che ci interessa senza perdere troppo tempo oppure, se siamo dall’altra parte, a farci scegliere e leggere dagli utenti senza che ci ignorino come se nulla fosse vanificando il nostro sudato lavoro? La risposta sta soprattutto nel titolo. Scegliere quello giusto deve infatti rientrare tra i nostri mantra di bravi scrittori/giornalisti/blogger. Il titolo è l’elemento chiave del nostro articolo, il biglietto da visita, l’elemento che in pochi secondi fa decidere al lettore se restare ed andare avanti a leggere almeno la prima riga oppure passare ad altro.

copywriting persuasivo

Quali sono le caratteristiche di un titolo di successo?

Ricordatevi che dedicare del tempo ad ideare un buon titolo non sarà affatto una perdita di tempo. Un titolo vincente richiede infatti tempo per pensarci e calma e non deve affatto essere sottovalutato. Deve essere breve (non più di 12 parole) ed incisivo, deve essere sintetico, catturare l’attenzione, deve incuriosire, deve contenere le parole chiave dell’articolo (per essere seo friendly), deve essere chiaro ed efficace, semplice, concreto e preciso senza inutili giri di parole, astrazioni o frasi ad effetto. Insomma deve andare dritto al punto indicando in maniera immediata cosa si troverà nell’articolo, senza far allontanare il lettore che ha sempre poco tempo.

Quali titoli scrivere per essere efficaci?

  • Titoli che inizino con la parola “Come”: i titoli nei quali si offre una soluzione, si dice al lettore che gli si spiegherà come fare qualcosa, come risolvere un problema, come soddisfare un bisogno, riscuotono sempre molto successo. (“Come organizzare un viaggio low cost in America”, “come scegliere il vestito giusto per un matrimonio”, “Come preparare il ragù alla bolognese”, “Come organizzare una postazione di lavoro da casa”)
  • Porre una domanda aperta: chiedere qualcosa al lettore attira l’attenzione, stimola la sua curiosità e la voglia di andare avanti a leggere per conoscere al risposta. (“Qual è il colore moda di quest’autunno-inverno?”, “Quanto guadagna un blogger?”, “Londra o New York: qual è la metà migliore per Capodanno?”)
  • Titoli che contengono numeri: la presenza di liste, di contenuti schematici, di elementi numerici attira ed invoglia la lettura per l’aspettativa di trovare contenuti rapidi, semplici, sintetici, chiari e funzionali all’obiettivo. (“10 regali di Natali perfetti per il tuo ragazzo”, 5 modi efficaci per smettere di fumare”, “10 ricette facili per il pranzo della domenica”)
  • Usare un imperativo: fa sempre piacere avere qualcuno che ci guidi e ci dia sicurezza nel nostro percorso per cui anche un titolo diretto e deciso invoglia dà fiducia al lettore e lo invita a continuare. (“Impara l’inglese velocemente”, “Diventa un esperto della cucina vegetariana”, “Scopri come studiare velocemente senza perdere la motivazione”).

Ottimizzare la meta description

La meta tag descripion è un breve testo riassuntivo che può essere utilizzato nella pagina dei risultati dei motori di ricerca e che ha come scopo di attirare gli utenti verso un determinato sito nel momento in cui una url viene visualizzata in una specifica serp.

Una funzione importante per quanto riguarda i risultati che può ottenere un sito, dunque, in quanto dà la possibilità agli utenti di conoscere in breve l’argomento trattato dalla pagina e di indurli quindi a ad aprirla oppure no.

Cos’è la meta tag description

La meta tag description o metadato description è un breve testo contenente una descrizione essenziale dei contenuti di una pagina. Viene inserito nellae ha questa formattazione:

Si tratta di un attributo HTML che anni fa aveva una notevole importanza per il posizionamento sui motori di ricerca ma che oggi, così come le meta keyword, non costituisce più un fattore di ranking.

Da considerare, quindi, che se il lavoro di inserimento di questo meta tag diventa particolarmente faticoso, non sempre (quasi mai) conviene scriverlo per ogni pagina, tant’è vero che, in certi casi, conviene valutare se non sia più conveniente lasciare vuoto il campo della tag meta description e lasciare che sia il motore di ricerca stesso a generarla, partendo dalle keywords inserite nella ricerca e utilizzando le frasi circostanti alla parola chiave contenute nel testo della pagina.

La stesura di tutte le description di un sito, considerato che la dimensione media dei siti internet (anche aziendali) va sempre di più crescendo, è infatti un lavoro di search engine optimization spesso davvero lungo che non porta enorme beneficio relativamente al posizionamento sui motori di ricerca.

Scrivere le meta description è quindi inutile? Non proprio.

Questo tag continua a essere importante per quanto riguarda il click through rate, cioè il calcolo della percentuale di clic ottenuti da una pagina che viene visualizzata nelle serp.

Come ottimizzare le description

La tag meta description va quindi considerata oggi un piccolo “testo pubblicitario” utile per attirare gli utenti a cliccare su un risultato di una ricerca e per dare un’idea di quali informazioni troveranno nella pagina in questione.

Benché non costituisca più un fattore per quanto riguarda il posizionamento nei motori di ricerca, anche oggi scrivere una description efficace è meglio che scriverne una insignificante.

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Anche se non sempre viene visualizzata (ogni tanto Google prende per le descrizioni pezzi di testo delle pagine, cosa che fa anche se questo tag non viene inserito, e quindi ogni risultato ha comunque sempre una descrizione) ha una sua importanza per quel che riguarda la comunicazione complessiva del sito internet.

Per sintetizzare si potrebbe dire che oggi scrivere bene una description è più un lavoro da copywriter che seo ‘tecnico’.

Il testo della description, per funzionare, deve essere sintetico, convincente, della lunghezza di 150-160 caratteri (157 caratteri sono considerati una misura ottimale), scritto con poche frasi di senso compiuto correlate alle chiavi su cui si incentrano title e url.

L’utilizzo nella description di chiavi correlate alla keyword principale non ha, ancora una volta, nessun valore a livello di posizionamento sui motori di ricerca. Può averne invece in termini di usabilità e CTR.
Le parole della meta description possono infatti apparire in grassetto nelle serp quando contengono le keyword della query; attirano perciò l’occhio degli utenti, invogliandoli a cliccare e entrare in una pagina. Per questo conviene utilizzare nella description termini che possono corrispondere agli intenti di ricerca degli utenti.

Ottimizzare i tag Heading

Ottimizzare titoli e sottotitoli. Perché i Tag H1 e quelli a seguire Tag H2, H3 e tutti gli altri riguardano le intestazioni, ovvero titolo e sottotitoli. Di cosa stiamo parlando? Stiamo parlando di come ottimizzare un testo nel web, cioè far capire a Google di cosa parla e consentire all’utente che lo cerca di trovare quell’esatto argomento. La SEO On Page investe proprio tutti quegli strumenti che abbiamo a disposizione e che ci permettono di ottimizzare al meglio quello che scriviamo per il web. Tra questi strumenti ci sono i Tag Heading.

Cosa sono i Tag Heading

Se ci pensate, una delle prime cose che attira e cattura l’attenzione su una pagina, un articolo o su un post, è proprio il titolo, che deve essere sì accattivante, ma soprattutto chiaro e conciso. Insomma, deve far subito capire di quale macro argomento andrà a trattare il contenuto.

I Tag Heading sono degli strumenti HTML, il linguaggio che si usa per scrivere sul web, che definiscono la parte dell’intestazioni presente in una pagina web o in un testo, che, se utilizzati bene, rendono più facile il compito di Google di comprendere l’argomento trattato e posizionarlo al meglio, in termini di coerenza e efficacia, nei suoi risultati di ricerca. Ma non solo, sono anche utili a chi naviga in una pagina web per orientarsi e comprendere meglio l’argomento di cui si tratta. Per tutti questi motivi sono degli strumenti molto importanti e devono essere utilizzati in maniera chiara e concisa.

Il loro è un ruolo chiave nell’ottimizzazione, hanno il compito di costruire un’identità di contenuto, rendere cioè chiaro l’argomento di cui si tratta. Questo farà in modo che per Google sia più semplice riconoscerlo e mostrarlo a chi lo sta cercando. Infatti, per quanto l’algoritmo dei motori di ricerca sia evoluto e intelligente, ha comunque dei limiti di interpretazione ed è fondamentale esplicitare sempre quale sia l’argomento trattato. Per questo motivo questi tag vengono utilizzati sempre e sono così importanti per la costruzione di una pagina web o di un testo in essa presente. Ma non solo, l’utilizzo dei tag Heading è anche un utile strumento per suddividere visivamente il testo e rendere più piacevole l’esperienza di lettura.

Quali sono i tag Heading

I tag titolo sono diversi e sono strutturati gerarchicamente in ordine di importanza. Vengono identificati con il codice H affiancato dal numero che ne indica la valenza. Il Tag più importante, che non deve mai mancare, è sicuramente H1, ma all’interno di uno stesso testo si può arrivare sino al tag H6, questo dipende dalla lunghezza del contenuto, in quanto ogni tag H corrisponderà ad un ulteriore approfondimento dello stesso.

  • Il Tag H1, che spesso coincide con il Tag Title, è l’intestazione ed è fondamentale che espliciti in maniera chiara l’argomento di cui si tratta. Per questo motivo è importante che sia il più possibile coerente con la parola chiave che abbiamo scelto per ottimizzare il testo.
  • Il Tag H2 viene utilizzato per suddividere un testo in più parti, come dei paragrafi, in modo che la lettura risulti più piacevole, organizzata e semplice. L’utilizzo degli H2 sono un modo per spiegare al meglio l’argomento di cui si tratta e approfondirlo. In caso siano necessari ulteriori approfondimenti vengono in aiuto gli altri tag, che arrivano sino all H6, anche se gli ultimi tre sono meno utilizzati, perché richiederebbero una lunghezza eccessiva del testo e hanno comunque un valore minore, rispetto agli altri, per il posizionamento di una pagina sui motori di ricerca.

Come ottimizzare i tag H1 e H2 per la SEO

Per fare in modo che i tag siano efficaci e utili nel quadro dell’ottimizzazione, è necessario utilizzarli in maniera corretta. La coerenza nell’uso di questi strumenti è sempre fondamentale. Ma quando si compone un testo per una pagina web l’attenzione deve essere canalizzata su una duplice linea, da una parte l’ottimizzazione in chiave SEO, dall’altra l’attenzione nei confronti di chi legge. A volte queste due strade si uniscono naturalmente verso un unico grande obiettivo, altre volte è necessario lavorare per fare in modo che si armonizzino il più possibile.

Quindi se è vero che per l’ottimizzazione SEO è importante la presenza della parola chiave nel H1 e H2, è anche vero che dobbiamo sempre rapportarci con chi legge i nostri testi, che per questo motivo devono essere scorrevoli e piacevoli e non devono sembrare una forzatura.

Come regole generali per ottimizzare i Tag, è sempre meglio che sia presente solo un H1 per pagina, Possono invece essere presenti più H2. Altra norma per una buona ottimizzazione è che venga rispettata la struttura gerarchica che li caratterizza. E’ quindi importante utilizzare i Tag Heading seguendo la loro sequenza, senza saltare da uno ad un altro, senza seguire il loro l’ordine. Anche utilizzare contenuti sempre diversi nei Tag H1 e H2 è una buona pratica da seguire, in modo che i tag siano ottimizzati al meglio in chiave SEO. E’ inoltre consigliabile evitare il keyword stuffing, cioè usare in maniera eccessiva la parola chiave, perché questo comportamento viene penalizzato dai motori di ricerca e attenzione perché Google tende a penalizzare anche gli Header troppo lunghi e il loro uso eccessivo.