Sheryl Sandberg, le discriminazioni di genere e l’opzione B

Sheryl Sandberg

Sheryl Sandberg è una dei più importanti manger nel settore dell’ITC ed uno dei più noti volti di Facebook a livello internazionale. Costantemente inserita nei primi posti da Fortune nella celebre lista annuale delle donne più influenti del business, Sheryl Sandberg è anche co-autrice di un libro di grande successo Lean In: Women, Work, and the Will to Lead, tradotto in italiano in Facciamoci avanti. Le donne, il lavoro e la voglia di riuscire.

L’impegno di Sandberg per l’eliminazione delle disparità di genere, evidente nel libro, è del resto ribadito costantemente nei propri interventi pubblici di cui il più noto è sicuramente l’intervento del 2010 ai TED Talks , divenuto virale, ‘Sul perché le donne leader sono troppo poche‘.

L’infanzia e gli studi

Nata nel 1969 a Washington in una famiglia ebraica, Sandberg è figlia di un oftalmologo e di una insegnante di francese. A due anni si trasferisce assieme alla famiglia a North Miami Beach dove inizia ad andare a scuola, distinguendosi sin da giovanissima negli studi.
Si laurea con lode in economia al college di Harvard vincendo il John H. Williams Prize, riconoscimento riservato ai migliori studenti del corso. In questi anni incontra il professor Larry Summers, fondamentale nel proseguo della sua carriera.
Porta a termine brillantemente gli studi conseguendo un MBA all’Harvard Business School di Harvard.

Clinton, Google e Facebook

Lavora per un anno come assistente del prof. Summers alla Banca Mondiale dove partecipa a progetti sulla salute in India, ed in particolare sulla lebbra, sulla cecità e sull’AIDS. Segue da assistente Summers anche nell’esperienza politica, dal 1996 al 2000, come Segretario al Tesoro durante la Presidenza Clinton.

Dopo la sconfitta dei democratici alle elezioni Sheryl Sandberg viene assunta Google.
Nell’azienda di Mountain View ricopre diversi ruoli, in particolare contribuisce alla costruzione di Adwords/Adsense e alla Google Book Search.

Incontra Zuckerberg nel 2007 ad una festa di Natale, colpendo molto il fondatore di Facebook che la ritiene, sin da subito, adatta a coprire il ruolo di COO a Facebook. Viene assunta da Facebook l’anno successivo; ancora oggi ricopre il ruolo di Direttore Operativo, in pratica è il ‘numero due di Facebook’.

Citazione presa dal famoso intervento di Sheryl Sandberg ai Ted Talks.
Ne parliamo domani nel nostro blog.

"Le donne…

Pubblicato da WebCrew su Martedì 2 agosto 2016

Nel 2009 viene nominata nel board della Disney. E’ anche stata nel board dell’organizzazione umanitaria Women for Women International, del Center for Global Development, un’organizzazione governativa no profit, e del movimento V-Day contro la violenza sulle donne.

Il discorso a Berkeley e il prossimo libro

Come detto, l’impegno politico di Sheryl Sandberg non è mai venuto meno in questi anni, anche finita l’esperienza politica diretta. Nonostante buona parte dei suoi interventi siano rivolti alla risoluzione di problematiche sociale e delle questioni di genere, ultimamente il Direttore Operativo di Facebook non ha fatto mancare il proprio convinto appoggio a Hilary Clinton, impegnata nelle Presidenziali americane contro Trump.

Nel discorso tenuto pochi mesi fa all’Università di Berkeley ai neo-laureati, di cui trovate una traduzione adattata sull’Huffington Post, ha per la prima volta parlato pubblicamente della scomparsa del marito Dave Goldberg, avvenuta all’improvviso il 15 maggio del 2015.

Partendo dalla drammatica vicenda personale, Sandberg ha spronato gli studenti a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà della vita. Appoggiandosi alle tre ‘P’ (personalizzare, pervadere e permanere) che lo psicologo Martin Seligman ritiene fondamentali per riprendersi dalle avversità, Sheryl Sandberg ha spinto gli studenti a coltivare, in se stessi e nel mondo, la resilienza:

Class of 2016, as you leave Berkeley, build resilience.
Build resilience in yourselves. When tragedy or disappointment strike, know that you have the ability to get through absolutely anything. I promise you do. As the saying goes, we are more vulnerable than we ever thought, but we are stronger than we ever imagined.
Build resilient organizations. If anyone can do it, you can, because Berkeley is filled with people who want to make the world a better place.

Classe 2016, lasciando Berkeley, costruite la resilienza.
Costruite la resilienza in voi stessi. Quando siete colpiti da una tragedia o da una delusione, ricordate che avete la capacità di superare qualsiasi cosa. Ve lo garantisco. Come si suol dire, siamo più vulnerabili di quanto abbiamo mai creduto ma siamo più forti di quanto abbiamo mai immaginato.
Costruite organizzazioni resilienti. Se chiunque può farlo, anche voi potete, perché Berkeley è piena di persone che vogliono rendere il mondo un posto migliore.

Il nuovo libro annunciato da Sandberg per il prossimo anno, scritto assieme al prof. Adam Grant, dovrebbe insistere proprio su alcune tematiche toccate nell’intervento a Berkeley. Il titolo sarà proprio ‘Option B‘. Farebbe perciò riferimento ai momenti della vita in cui inaspettamente ci troviamo di fronte ad una ‘opzione B’ non voluta, non prevista e spesso difficile da affrontare.

A few weeks after Dave died, I was talking to my friend Phil about a father-son activity that Dave was not here to do. We came up with a plan to fill in for Dave. I cried to him, “But I want Dave.” Phil put his arm around me and said, “Option A is not available. So let’s just kick the shit out of option B.”
We all at some point live some form of option B. The question is: what do we do then?

Qualche settimana dopo la morte di Dave, parlavo con il mio amico Phil di un’attività padre-figlio alla quale Dave non può più partecipare. Escogitammo un piano che avrebbe sostituito Dave. Sono scoppiata a piangere: “Io voglio Dave”. Phil mi ha abbracciato e mi ha detto, “se l’opzione A non è disponibile, rimbocchiamoci le maniche e diamoci da fare con l’opzione B.”
A un certo punto della nostra vita ci troveremo tutti con un’opzione B. La domanda è: e poi cosa si fa?