DuckDuckGo, l’abile strategia del motore di ricerca che sta resistendo al quasi monopolio di Google

I servizi di ricerca sul web sono quasi sempre ricondotti ad un solo nome: Google. Lo strapotere di quest’azienda ha ormai creato una situazione quasi di monopolio che si riflette soprattutto sugli utenti medi, i quali non si preoccupano di utilizzare altri servizi, ritenendo Google un prodotto pienamente soddisfacente.

Logo DuckDuckGo

In realtà le alternative esistono, esistevano e probabilmente esisteranno sempre: si tratta in fondo del libero mercato e la concorrenza ne è una parte inevitabile. Il valore delle altre opzioni però è tale in funzione dei punti di forza che offrono rispetto ai concorrenti e, su questo piano, c’è un piccolo motore di ricerca che è riuscito a creare attorno a sé una reputazione altissima puntando sulla qualità del servizio e sul rispetto della privacy degli utenti. Si tratta di DuckDuckGo.

DuckDuckGo è un motore di ricerca che enfatizza la protezione della privacy e non fa uso dei filtri di ricerca personalizzati: di conseguenza non crea un database delle scelte dei suoi utenti e ad una determinata query risponde a tutti gli utenti nello stesso modo. Nato nel 2008 da un’idea di Gabriel Weinberg, punta a offrire informazioni di qualità cercando le fonti migliori, senza puntare sui grandi numeri (come invece fa Google): le sue risposte sono generate basandosi su altri siti di partecipazione collettiva alle informazioni, come Wikipedia.

Nonostante le grandi difficoltà iniziali, è stata proprio la scelta di puntare sull’anonimato degli utenti a garantirgli un interesse da parte di alcuni investitori che, riguardo alla decisione di finanziarlo, si sono espressi in maniera eloquente: “Non abbiamo investito in DuckDuckGo perchè pensiamo che possa battere Google, ma perché c’è la necessità di un motore di ricerca privata. Lo abbiamo fatto per gli anarchici di Internet, per le persone che passano il tempo su Reddit e Hacker News”.

Negli Stati Uniti, dove la questione della privacy è presa molto seriamente, DuckDuckGo sta riscuotendo sempre più successo, nonostante le costruttive critiche che molti utenti riportano sul forum del motore di ricerca, spesso rilevando come in comparazione con i competitori più blasonati ci sia ancora uno scarto sulla qualità del servizio: scarto che, in ogni caso, si sta assottigliando sempre più. Dal punto di vista degli sviluppatori, infatti, i grandi motori di ricerca stanno puntando sui servizi esterni per compensare una mancanza di sforzi sulla pura ricerca di informazioni (basti pensare agli sforzi che Google compie nei confronti della suite di applicazioni che offre).

La crescita delle ricerche giornaliere – passate da poco più di un milione nel 2013 ai circa nove milioni del 2016 – conferma almeno in parte questo punto di vista. DuckDuckGo è un progetto che vale la pena provare e utilizzare, se non altro per capire che cosa vuole dire cercare informazioni che non siano di parte.

Un’agenzia che si occupa di SEO deve naturalmente seguire l’andamento di tutto il settore dei motori di ricerca, non potendosi limitare a ciò che riguarda Google in via esclusiva, ma anzi allargando il proprio interesse professionale a tutti i search engines suoi competitor.