Web Crew, già forte come agenzia SEO per il posizionamento organico su Google, si occupa come agenzia di advertising di disegnare strategie pubblicitarie sulla piattaforma di inserzionistica di Google fin dalla sua nascita, quando Google lanciò Google Adwords per monetizzare il suo enorme bacino di traffico web in un momento in cui la Rete nuoveva i suoi primi passi come mezzo di comunicazione di massa.

Oggi Google Ads, che è il rebrand di Adwords, è la più importante concessionaria pubblicitaria del web, per fatturato e per capacità di penetrazione in ambito digitale.

Google Ads offre occasioni di visibilità diversificate, che si sviluppano su tre linee di prodotto capaci di impattare sul pubblico di consumatori digitali in luoghi della Rete differenti.

Con il Search advertising, il più classico canale pubblicitario sviluppato da Google, si può ottenere un traffico altamente targetizzato sugli intenti di ricerca degli utenti, intercettando una domanda commerciale diretta a partire dalle ricerche web eseguite dagli utenti sul più importante motore di ricerca del mondo, Google appunto.

La forma pubblicitaria tipica del Search advertising è l’annuncio testuale, più o meno strutturato, e rappresenta il canale più richiesto – e più costoso, in certi casi – tra quelli offerti dal motore di ricerca.

Con il Display advertising, invece, si possono esporre annunci testuali e veri e propri banner pubblicitari, statici o animati, come anche in formato video, sulla Rete editoriale di siti internet che afferiscono alla concessionaria di Google, che è la più potente ed estesa del mondo. Con una campagna di display adv, in sostanza, si può ottenere accesso ad una visibilità enorme e capillare, in ambito digitale, che fa riferimento ad una rete di realtà editoriali vastissima, profilata per settori ed argomento, e gestita secondo i criteri di targetizzazione della piattaforma pubblicitaria di Google Ads, appunto, che offre infinite possibilità di personalizzazione del placement pubblicitario.

Una campagna di display advertising offre quindi una possibilità di targetizzazione del traffico diversa, e permette formule di acquisizione del traffico più sofisticate, se si pensa ad esempio al remarketing, e più capillari.
Il costo del click dalla rete Display è variabile, in funzione del settore e del livello della realtà editoriale che offre i suoi spazi, ma può permettere combinazioni di advertising particolarmente vincenti per diversi scopi, dalla commercializzazione diretta fino al branding, o alla comunicazione d’impresa tout court.

In ultimo, quindi, Google Ads è la piattaforma che consente l’accesso alle campagne pubblicitarie che girano sulla piattaforma di condivisione di video offerta al pubblico da Youtube.
YouTube è oggi probabilmente la più importante ed estesa piattaforma televisiva digitale in ‘chiaro’, cioè accessibile a chiunque senza pagare alcuna forma di abbonamento, e costituisce un media originale di impatto davvero esteso sui consumatori digitali ad ogni livello.

La pubblicità su YouTube, pur permettendo modalità diverse, è prevalentemente veicolata da spot pubblicitari con formato e lunghezze diversificate, e consente di accedere a posizioni di visibilità davvero appetibili per un’ampia casistica di esigenze pubblicitarie, che spaziano dalla vendita diretta fino alla comunicazione d’impresa, dalla dimensione medio-piccola della PMI locale fino alla startup, o alla multinazionale che comunica a livello multipiattaforma.

In questo senso l’expertise di Web Crew per la pubblicità su YouTube si avvale di una visione e di un’esperienza concreta sviluppata nel campo della produzione del Content, da una parte, e nel settore del social media marketing, dall’altra, offrendo un livello di supporto di alto profilo tanto per gli inserzionisti come tali, quanto per i produttori di contenuti, che a maggior ragione possono oggi avvalersi di campagne di advertising ad hoc per emergere alla ribalta pubblica su un media di ampio richiamo come può essere YouTube, oggi assurto a canale televisivo popolare di livello internazionale, ben radicato nelle abitudini di consumo di fruitori digitali di diverse fasce anagrafiche e con un tasso di penetrazione ancora in fase ascendente, nonostante una storia soggettiva tutt’altro che di breve durata.