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Sarahah

La nostra agenzia di marketing è appassionata di social media. Per questo proviamo social network di tutti i tipi, anche molto particolari come Sarahah. Quest’app è divenuta molto nota per un breve periodo nel 2017 perché, in seguito ad un aggiornamento, Snapchat permetteva di inserire il link a Sarahah negli snap. Il successo in Italia è durato molto poco. Non è facile, infatti, affermarsi in un panorama molto affollato come quello dei social network.

Ho provato Sarahah, il social dell’anonimato Cos'è Sarahah?

Impossibile non averne sentito parlare l’estate scorsa [estate 2017, ndr]. Sarahah è stata una delle app più scaricate, anche solo per curiosità, e uno degli argomenti più discussi sul web e sotto l’ombrellone. È stata considerata pericolosa, anti privacy, un’app che favorisce il cyber bullismo per via dell’anonimato. Insomma un’app da evitare. Alla fine l’ho provata anche io, per capire davvero in cosa consiste e se è sul serio così brutta e cattiva come la dipingono.

Cos’è Sarahah

Sarahah è stata creata in Arabia Saudita nel 2016 dal 29enne sviluppatore Zain al Abidin Tawfiq. La parola araba significa “onestà” e infatti lo scopo con cui è stato creato il servizio, che in origine era solo un sito, era quello di favorire la trasparenza dei rapporti in ambito lavorativo. Dava cioè la possibilità di comunicare apertamente con i datori di lavoro e con i colleghi attraverso messaggi grazie alla protezione dell’anonimato. Il servizio era partito in sordina in quell’anno per poi diffondersi nel 2017 (grazie soprattutto alla creazione dell’app) in tantissimi paesi arabi, negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. Ovviamente l’utilizzo si è spostato dall’ambito lavorativo alla cerchia di amicizie e relazioni vicine e i principali utilizzatori di Sarahah sono diventati gli adolescenti, come sempre attenti alle novità di messaggistica. Ma anche più a rischio.

Sarahah

Come si usa

Sarahah si può scaricare gratuitamente sia da Apple Store che da Google Play Store ed è molto semplice da usare. Si inizia creando un proprio account scegliendo un nome utente (che sarà seguito da sarahah.com) registrando nome, indirizzo mail e paese di provenienza e poi scegliendo una password. Ecco fatto, ora non resta che iniziare a cercare la persona a cui vuoi mandare il messaggio anonimo, scrivere e inviare. L’importante è conoscere l’indirizzo personale dell’utente a cui mandare il messaggio e voilà il gioco è fatto. Oppure si possono mandare messaggi anche a utenti sconosciuti, con la raccomandazione da parte di Sarahah di lasciare un messaggio costruttivo.

La mia (breve) esperienza su Sarahah

Dopo averne tanto sentito parlare, pur avendo passato l’adolescenza da un tempo che non voglio neanche calcolare perché sennò mi viene l’ansia, ho provato l’app. Per poche ore sia chiaro, perché mi ha annoiato praticamente subito. Non avevo contatti conosciuti su Sarahah (grazie al cielo forse) e ho quindi mandato qualche messaggio simpatico a persone a caso. Ma il divertimento dove sta? L’app è sicuramente molto semplice da usare ed anche intuitiva ma il mio scetticismo è stato confermato. È vero, c’è la possibilità di bloccare, segnalare gli utenti ed attivare filtri per le parole offensive. Ma che bisogno c’è, già in partenza, di un social in cui per interagire bisogna essere protetti dall’anonimato?

Che ne penso? Se ne poteva fare a meno!

Comunicare in modo anonimo è una modalità che lascia sospetti fin da subito perché per parlare con gli amici o persone conosciute non c’è assolutamente bisogno di nascondersi. I social già di loro creano un filtro nella comunicazione: spersonalizzano le interazioni, fanno sentire più protetto chi è dall’altra parte dello schermo, rendono più sciolti ma anche più sfacciati. Figuriamoci se viene data anche la scusa dell’anonimato cosa può succedere! Ma a parte il rischio evidente e pericoloso di cyber bullismo tra gli adolescenti, incentivare il coraggio delle proprie idee e opinioni mettendoci la faccia credo sia la strada migliore. La vera onestà e il vero valore da passare agli adolescenti (anche se ok, i social non hanno funzioni educative). Tanto le chat di incontri già esistono (e anche lì l’anonimato non è il top) e per le interazioni con gli amici ci sono già Messenger, WhatsApp, Snapchat che offrono molte più opportunità già rodate senza bisogno di altri social a affollare il web. Su Sarahah, se si è fortunati, si ricevono per lo più proposte di uscite, domande stupide o banalità. Si poteva evitare? Tranquillamente sì!

Ilaria De Vita

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