Quanto costa una campagna di influencer marketing

Vi ricordate le vecchie pubblicità sulle riviste o durante i film in tv? Certo, lo sappiamo, esistono ancora e ancora interrompono quella serie che adoriamo sul più bello. Ma questo tipo di pubblicità tabellare sta perdendo appeal. Questo perché i consumatori sono sempre più informati e sanno come andare a scoprire gran parte delle caratteristiche di questo o di quell’altro prodotto. Si fanno ricerche sui portali, sui blog, sui forum. E si ascoltano gli influencer, che ogni giorno offrono un gran numero di contenuti per raccontare esperienze su marchi o prodotti.
È il nuovo passaparola. E gli influencer sono un po’ come quegli amici di cui ci si fida, perché più bravi di noi nel fare shopping e sempre sul pezzo quando si tratta di conoscere qualcosa. Ecco perché oggi si parla così tanto di influencer marketing. E, nonostante un noto guru della comunicazione abbia ipotizzato la fine dell’influencer marketing, i dati ci mostrano un altro finale.

campagna influencer marketing - Web Crew

I dati dell’influencer marketing

Gli ultimi dati estrapolati da Talkwalker, tra le piattaforme di social listening più importanti al mondo, infatti, dimostrano come le campagne di brand realizzate in collaborazione con gli influencer continuino ad avere un’importante voce in capitolo nel budget e nelle strategie aziendali. In Italia, ad esempio, nel mese di marzo si è avuta una crescita di circa il 30% per quanto riguarda i contenuti pubblicati sulle principali piattaforme social. E, probabilmente, in vista delle riaperture programmate dal governo, si assisterà ad un maggior utilizzo degli strumenti propri del marketing, quali le collaborazioni con gli influncer, per cercare appunto di rilanciare l’economia e i brand.

Pochi spiccioli o grandi budget: qual è il giusto prezzo per un influencer?

Parliamo di soldi: ma quanto costa una campagna di influencer marketing? Come in tutte le cose che hanno a che fare con la comunicazione, la risposta giusta è: dipende. Il budget, infatti, è legato a tanti fattori diversi e al momento non ci sono linee guida o listini prezzi che possono essere consultati ad uso di agenzie e di aziende. Tanto meno i grandi vip dei social dichiarano quali siano i loro cachet per una campagna di comunicazione.
Certo è che, se avete intenzione di iniziare una collaborazione di questo tipo, dovete avere ben chiari alcuni parametri che vi guideranno sia alla costruzione di un prezzo da offrire, sia a capire i costi che vi troverete di fronte.

Partiamo dal numero di follower. Più se ne hanno, più il prezzo di un post sponsorizzato sale. Certo, si tratta di una metrica di vanità. ed è possibile che una community di 100 mila follower sia molto meno reattiva e meno in target di un’altra magari formata da 10 mila persone, che seguono una determinata figura e di cui si fidano ciecamente.
Qui entra in gioco un altro fattore. Ovvero l’engagement, il tasso di interazione e di coinvolgimento che si innesca ta l’influencer e il suo pubblico.

Quando però decidiamo di mettere il nostro brand nelle mani di una terza persona e di affidarle parte della nostra immagine pubblica e della nostra comunicazione, dobbiamo valutare tante cose. Dobbiamo capire, innanzitutto, se l’influencer di turno è in linea con i nostri valori, se sa come creare contenuti di qualità e se il suo pubblico è in target con il nostro. Determinati tutti questi dettagli e scelta la figura perfetta per noi, allora prepariamoci a sborsare dai 100 euro fino ad arrivare a cifre a sei zeri. I prezzi, infatti, dipendono da tante cose: dalla forza contrattuale di un influencer, dal social utilizzato, dal tipo di collaborazione, one spot o continuativa.

Attivare una collaborazione su YouTube, ad esempio, può costare molto di più che su Instagram, forse a causa del dispendio di tempo diverso per le due piattaforme per produrre contenuti. Ad esempio, una collaborazione su Instagram con un profilo fino a 500 mila followers può costare sui 10 mila euro, mentre per la stessa categoria su YouTube si può arrivare a spendere anche 25 mila euro.

Dai big ai nano influencer

Certo, bisogna far entrare in questo ragionamento un milione di motivi. Prendere Chiara Ferragni come testimonial del nostro brand avrà costi nettamente maggiori rispetto ad un altro qualsiasi influencer. Qualcuno ha ipotizzato che per ogni follower bisognerebbe considerare un centesimo di spesa, ma con questo sistema si lascerebbe fuori il discorso fatto poc’anzi sia sulla qualità dei contenuti, che su quella della community di riferimento e anche l’obiettivo legato al target.

Ad oggi è vero, comunque, che i grandi influencer continuano a lavorare e a guadagnare cifre a parecchi zeri, ma è anche vero che, sempre di più, i brand scelgono figure più piccole, i cosiddetti micro e nano influencer. I costi in questo caso sono più contenuti, si parla anche di cento euro a post, ma il tasso di conversione e il raggiungimento degli obiettivi messi a budget sono di gran lunga migliori. Questo perché gli influencer di questo tipo hanno di solito community più di nicchia, in target e fidelizzati, che sono gli elementi qualitativi messi in evidenza all’inizio di questo articolo.
Poi, molte aziende preferiscono, soprattutto all’inizio, offrire compensi diversi dai classici pagamenti in denaro, prodotti o codici sconto, ad esempio, ma forse questa non è la giusta linea da seguire se si vogliono fare le cose in modo serio.
Voi avete mai fatto una campagna di influencer marketing? Con quali risultati? Raccontatecelo.

Giulia Salis