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Web Crew - Marketing Agency

AGENZIA DI MARKETING

nativi veterani digitali

WEB CREW

marketing agency

ROMA

Marketing nell’Era digitale.
Il successo, in codice binario.

La piazza virtuale ha visto nascere
una nuova generazione di mercanti.

Nel futuro gli ultimi 50 anni saranno ricordati come quelli della Rivoluzione Digitale.


A partire dall’invenzione di un nuovo mezzo di comunicazione tutto è cambiato.
La produzione, la distribuzione, il consumo.

Per disegnare una strategia di marketing digitale che sia vincente devi aver attraversato questa rivoluzione in ogni suo vicolo.
Aver memoria di quando pubblicare una pagina web era privilegio esclusivo di chi sapeva scrivere poche righe di codice HTML.


Quando Google era un ‘bambino’ e Mark Zuckerberg stava ancora progettando Facebook per tenersi in contatto con i compagni di classe del liceo.

street art - marketing
street art - occhio

Nel frattempo abbiamo portato online decine di aziende, abbiamo fatto pubblicità per centinaia di brand, prodotti, PMI; abbiamo promosso progetti web d’ogni tipo.


Un’agenzia di marketing digitale è un drappello di professionisti nati sulle barricate dell’innovazione. Analisti, programmatori, videomaker, advertiser, copywriter.

Non più ‘nativi digitali’. Veterani.

CONTATTO RAPIDO

Agenzia di marketing Roma

Web Crew Marketing Agency

“Mio padre pensava che il Web fosse una gran perdita di tempo.

Aveva torto.”

Oggi più che mai il marketing è l’arte dell’incontro.

L’ambizione di chi si occupa di marketing è quella di saper utilizzare strumenti di comunicazione complessi per mettere in contatto persone diverse; quelle che desiderano qualcosa e quelle che vogliono rispondere a quel desiderio, offrendo prodotti e servizi.

Un’agenzia di marketing che voglia essere contemporanea non può che nascere dalle viscere dei nuovi mezzi di comunicazione, facendo del digitale il terreno d’elezione della propria azione.
La Rete come luogo di formazione del senso e incubazione del desiderio, luogo di scambio di informazione ed opinioni.
Una pubblica piazza dove si mescolano gusti, si selezionano mode. Uno spazio intangibile ed enorme, in cui raggiungere il proprio target può fare la differenza tra il fallimento o il successo di un prodotto, un’idea, un’azienda.

Come sempre, il ruolo del marketing è quello di far emergere la propria voce in modo chiaro ed originale nel brusio incessante di una folla indistinta e magmatica.

Web Crew ha amplificato i progetti di centinaia di aziende negli ultimi 20 anni.
Ogni anno che passa scopriamo qualcosa di nuovo sul mondo e sulle persone che lo abitano.

Marketing Concept

Portiamo il cuore del tuo business per le strade del mondo…

marketing agency

Innovazione

In un contesto in continuo cambiamento la capacità di sperimentare nuovi approcci è preziosa.
Il coraggio per avvicinarsi ai nuovi strumenti con curiosità ed entusiasmo fa la differenza tra chi riesce ad innovarsi nel corso del tempo e chi rimane fermo ai vecchi paradigmi.

Lo spazio digitale è costantemente attraversato da piccole e grandi rivoluzioni, che impongono di cambiare periodicamente il proprio punto di vista sulle cose.
La Rete è un luogo fluido in cui sopravvive solo chi si mantiene versatile, chi riesce a modellarsi sulla novità senza la presunzione di dominarla, ma con la capacità di interpretarla a proprio vantaggio, mettendosi alla prova di fronte alla nuova sfida.

La mentalità con cui abbiamo attraversato la Rivoluzione Digitale degli ultimi vent’anni è stata quella di non mettere confini al nostro spazio d’azione, evitando di chiuderci allo sviluppo, alla crescita, con lo scopo esplicito di continuare a vedere orizzonti là dove altri disegnavano steccati.

Tradizione

La necessità e il desiderio di perseguire l’innovazione non ha sacrificato il piacere di ripartire dalla tradizione per trovare un fondamento stabile su cui costruire quelle nuove professionalità che abbiamo visto nascere negli ultimi decenni.

Gli strumenti tradizionali della comunicazione pubblica, in primo luogo. Ma anche le tecniche specifiche delle diverse sub-culture digitali che sono andate maturando fin dagli albori della Rete internet, a partire dal mondo della programmazione informatica fino agli abissi dell’hacking vero e proprio, amalgamando l’arte digitale in un impasto di conoscenze e tecnologie oggi davvero estese.

La vocazione soggettiva ci ha spinti ad affinare l’utilizzo dei canali digitali come mezzi per raggiungere bacini di pubblico sempre diversi, stratificati dal punto di vista anagrafico, geografico e sociale.

La generazione di flussi di traffico qualificato e la targetizzazione del pubblico raggiunto hanno quindi guidato la declinazione di ogni tipo di attività promozionale sviluppata, dal web advertising alla search engine optimization, fino al social media marketing in ogni sua manifestazione.

L’esperienza maturata nell’industria del digital marketing ci ha quindi permesso di gestire casi tra i più disparati, distribuiti in tutti i settori economici del tessuto anziendale italiano.

Nel corso degli ultimi vent’anni siamo stati complici di tanti imprenditori che ci hanno scelto per portare online la loro comunicazione pubblica, in forme e in luoghi diversi, amplificando le opportunità di business e contribuendo concretamente all’affermazione di una tradizione professionale ormai assodata, capace cioè di fare tesoro delle esperienze pregresse per aggiungere valore alla tecnica e rispondere con solidità e intelligenza alle nuove sfide lanciate dal mercato.

Le radici storiche della comunicazione pubblicitaria sono state quindi tradotte in formati appropriati ai diversi rivoli che confluiscono nell’oceano digitale, recuperando la cultura del marketing tradizionale per renderla fruibile alle istanze aperte dal nuovo spazio pubblico virtuale.

I germogli dell’innovazione crescono nel terreno fertile della tradizione professionale, che offre un insostituibile substrato d’azione permettendo all’esperienza di coniugare la novità con la tecnica consolidata, massimizzando le possibilità d’intervento nei diversi scenari.

Hey, teacher, leave them kids alone.<br/> All in all, it's just another brick in the wall. <br/><br/>Pink Floyd

Hey, teacher, leave them kids alone.
All in all, it's just another brick in the wall.

Pink Floyd

Il marketing non si basa più sulle cose che fai, ma sulle storie che racconti.<br/><br />Seth Godin

Il marketing non si basa più sulle cose che fai, ma sulle storie che racconti.

Seth Godin

Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa. <br/><br/>Peter Druker

Dietro ogni impresa di successo c’è qualcuno che ha preso una decisione coraggiosa.

Peter Druker

Trasparenza

Il nostro approccio ad ogni singola operazione di marketing è tarato scrupolosamente sul caso specifico a cui questa si applica. Nonostante questo abbiamo scelto di aprire ai nostri prospect uno spazio trasparente in cui valutare i processi di produzione e le tariffe delle attività proposte, con lo scopo di concedere spazio al benchmerking e alla valutazione diretta da parte dei committenti.

Nei limiti del possibile abbiamo voluto rendere espliciti i percorsi promozionali e le loro caratteristiche salienti, offrendo a chiunque la possibilità di misurare la propria aspettativa alla luce di scenari d’intervento sperimentati e replicabili, che possono garantire risultati oggettivi ad un’ampia maggioranza di interlocutori.

A partire da questo impegno alla trasparenza nei costi e nelle caratteristiche dei servizi si va costruendo un rapporto fiduciario che vede nella consulenza un momento di quella relazione costruttiva tra il committente e l’agenzia, dinamica che diventa irrimediabilmente originale, dando vita a strategie e percorsi di crescita sempre originali e soggettivi, mai standardizzati.

L’apporto umano nella sua dimensione creativa più completa – come nel marketing, dove la tecnica si associa inevitabilmente all’inventiva e all’intuito – rimane il valore aggiunto insostituibile, il fattore senza il quale nessuna campagna promozionale avrebbe l’energia e l’estro per dare esiti vincenti.

Vuoi iniziare subito a fare marketing?

Social Media

Siamo presenti sui social network da più di quindici anni. Oggi pianifichiamo strategie di comunicazione e marketing per garantire visibilità ai nostri clienti in tutti i settori dell’economia e della società.

Strategia e contenuti sono le leve che servono per attivare quei meccanismi di crescita che costituiscono l’obiettivo qualificante di qualsiasi campagna di social media marketing.

Growth

Disegnamo strategie di crescita sul web adottando un approccio orientato al risultato. Gestiamo l’esecuzione di percorsi di emersione selezionando diversi strumenti del digital marketing tradizionale, come la SEO e l’advertising PPC, in funzione delle possibilità, degli obiettivi e delle esigenze concrete dei nostri clienti.

Fuori da ogni schema precostituito possiamo accompagnare ogni progetto nel suo tragitto verso il successo, evitando gli sprechi determinati dagli approcci tradizionali ma concentrando invece tutti gli sforzi per ottenere i risultati che contano davvero.

Content

La produzione di contenuti di ogni genere, dai testi alle immagini all’audio-video, rimane la linfa centrale di qualsiasi strategia di crescita della presenza sulla Rete.

Da quasi vent’anni Web Crew offre ai suoi assistiti tutte le parole che servono per agire nello scenario digitale e garantire una comunicazione coerente ed efficace, stimolare l’engagement del pubblico e promuovere la visibilità e la crescita progressiva di aziende, organizzazioni e personaggi pubblici.

Consulenza

Web Crew offre consulenze strutturate a beneficio di un’ampia selezione di settori dell’economia. Grazie alla nostra esperienza possiamo offrire dei percorsi di crescita affidabili e sperimentati, disegnati ad hoc sulle esigenze particolari di imprese operanti nei principali gangli della produzione, del commercio e dei servizi al consumo o B2B.

Le consulenze di marketing includono momenti di analisi, direzione strategica e attività promozionale, e in generale tutte le operazioni volte all’emersione pubblica del nostro interlocutore o al rilancio delle sue dinamiche di business, a partire dalle metriche digitali fino all’ottimizzazione dei processi di vendita e di customer care.

Marketing

Quasi tutti hanno una idea, almeno generica, di cosa significhi marketing. Questo termine inglese è infatti divenuto d’uso comune in Italia ormai da parecchio tempo.

Marketing è derivazione del verbo to market, mettere in vendita, commercializzare. Si tratta perciò di una delle non poche parole che abbiamo preso dall’inglese. Le traduzioni più spesso proposte, comunque molto rare, sono mercatistica e mercatologia. E’ bene chiarire subito però che la derivazione linguistica – che lega il marketing alla vendita – non coglie la portata complessiva del concetto di marketing.
Infatti, il marketing viene oggi considerato fondamentale in ogni fase del processo economico, dalla produzione fino al consumo. Un esempio di questo allargamento concettuale della sfera d’azione del marketing può essere – ad esempio – il marketing olistico di Kotler.

Data l’importanza che il concetto e le prassi legate a questa parola hanno assunto in ambito economico, di marketing sono state proposte molte definizioni. Un approccio – il tentativo di comprendere qualcosa definendolo – che poi di fatto raramente riesce ad esaurire i significati delle “parole vive”, quelle utilizzate comunemente ed il cui significato tende perciò a cambiare.

Come emergerà chiaramente dalla giustapposizione delle definizioni, l’idea di marketing è cambiata molte volte nel corso dell’ultimo secolo ed in particolare da metà del XX secolo in poi.

La prima definizione di marketing dell’AMA

Nel 1935 la National Association of Marketing Teachers (NAMT) definiva così il marketing:

Il marketing è l’insieme delle attività d’impresa realizzate al fine di governare e indirizzare il flusso di beni e servizi da chi produce a chi consuma.

Due anni più tardi la fusione della NAMT con l’American Marketing Society ha dato origine all’AMA (American Marketing Association), la più importante organizzazione professionale di marketing del mondo. L’AMA ha accettato e confermato la precedente definizione per molti anni per poi modificarla per la prima volta – come vedremo – solo nel 1985.

La Marketing revolution e il post-fordismo

Marketing revolution

C’è solo una valida definizione di scopo del business: creare un cliente soddisfatto.
Peter Drucker

La citazione è presa da The practice of Management, un’opera del 1954 di Peter Drucker. La formula è divenuta tanto nota da venir ribbattezzata da alcuni come ‘legge di Drucker’. Semplice ed intuitiva questa formulazione ha avuto il merito di porre, più di sessant’anni fa, il cliente al centro del business.
La valorizzazione del ruolo del cliente è stata una delle principali ‘battaglie’ teoriche di molti studiosi di marketing.

Harry Walker Hepner scrive nel 1955 Modern Marketing: Dynamics and Management. Il primo capitolo del libro, significativamente, si intitola: “Perchè studiare marketing?”
Una domanda che cinquant’anni fa era sensato porre. Ecco l’incipit del capitolo:

Il problema numero 1 nella nostra vita economica attuale è la distribuzione. Gli Stati Uniti hanno bisogno di una ‘marketing revolution’ che, nella seconda metà del Ventesimo secolo, sia comparabile alla rivoluzione industriale che ha preso piede nella prima metà del secolo. In realtà, non abbiamo scelta in merito se vogliamo rimanere una grande nazione.

Il secondo capitolo del libro contiene un paragrafo dedicato alla definizione di marketing. In cui si legge:

Il termine “marketing” include qualsiasi attività inerente il movimento delle merci dal punto in cui sono state prodotte a quello in cui sono consumate, Include, dunque, lo studio della pubblicità, della promozione, della determinazione dei prezzi, della pianificazione di prodotto e dell’analisi del mercato, in termine di consumatori attuali e potenziali.”

Subito dopo, nello stesso paragrafo, H.W. Hepner spiega che marketing e distribuzione hanno lo stesso significato; al contempo sottolinea che distribuzione non ha a che fare esclusivamente con la vendita e rimanda infatti alla definizione di distribuzione del Chamber of Commerce of the United States (la trovate a pag. 20 di Modern Marketing), effettivamente molto simile alla sua definizione di marketing.

Nel 1960 sul Journal of Marketing esce un articolo di R. J. Keith dal titolo The Marketing Revolution. L’autore è stato un manager di primissimo piano della Pillsbury (Executive Vice President, ai tempi dell’articolo), una delle più grandi aziende produttrici di grano al mondo, che è stata acquistata dalla General Mills nel 2001.
Nell’articolo Keith racconta di come alla Pillsbury fosse in corso una vera e propria rivoluzione:

L’impresa non è più al centro dell’universo del business. Oggi il consumatore è al centro.

Il manager ripercorre brevemente nell’articolo la lunga storia della Pillsbury (fondata nel 1872) dividendola in 4 ere: l’orientamento ai prodotti (fino agli Anni ’30), l’orientamento alla vendita (fino agli Anni ’50), l’orientamento al marketing (Anni ’50) ed infine l’era del ‘marketing control’, ossia il periodo in cui – secondo Keith – la Pillsner stava entrando nel 1960: l’era in cui il marketing avrebbe controllato la politica di lungo termine dell’impresa.

Keith considera la propria impresa un caso esemplare delle evoluzioni che in quegli anni stavano vivendo tutte le grandi compagnie americane. Il marketing stava diventando sempre più rilevante nella gestione delle imprese ed il suo concetto si andava definendo in funzione del ruolo centrale del consumatore.

Una specie di rivoluzione copernicana, secondo Keith. L’idea di una ‘marketing revolution’ si diffonde rapidamente.

Tuttavia, se è difficile mettere in questione l’esperienza diretta di Keith alla Pillsbury, secondo molti parlare di una generale rivoluzione del marketing avvenuta approssimativamente negli Anni ’50 è invece un errore (ad esempio Hollander 1986 e Fullerton 1988).

In un articolo del 2007 uscito sul The Journal of Macromarketing, The Mith of The Marketing Revolution, D. G. Brian Jones e Alan J. Richardson criticano duramente l’idea di una ‘marketing revolution’ ed anche la divisione in ere proposta da Keith. Divisione che per molti versi è divenuta classica (viene proposta da molti manuali di marketing), anche se con caratteristiche e cronologie diverse.

Jones e Richardson sottolineano quanto la generalizzazione fatta da Keith fosse una tesi priva di documentazione, non scientifica. Stando alla loro analisi dell’economia canadese, che nell’ottica degli autori completa quella fatta da Fullerton per la Gran Bretagna e da Hollander per gli Stati Uniti, non vi è nessuna evidenza di una rivoluzione del marketing. I due autori analizzano nel dettaglio i testi del Canadian Dry Goods Review, uno dei più antichi e influenti business magazine canadesi, dimostrando come vi siano prove di orientamento alla vendita e al marketing (la seconda e la terza era di Keith) anche nel periodo precedente, quello dell’ ‘orientamento al prodotto’.

Il consumatore è al centro

Miopia di marketing

Quello che però è sicuro è che in questi anni si moltiplicano le voci che spingono le imprese a modificare il proprio approccio nei confronti dei consumatori.
Cambio di approccio proposto nell’ottica di una valorizzazione del marketing, sempre maggiormente distinto rispetto alla vendita (ma anche rispetto alla distribuzione).
Sempre nel 1960 l’Harvard Business Review pubblica uno degli articoli più importanti della giovane storia del marketing: Marketing Myopia di Theodore Levitt.
Nell’articolo l’autore si scaglia contro una certa visione delle growth industries, ossia delle aziende in crescita, spesso considerate necessariamente in crescita per via del particolare settore in cui operano in un certo periodo. Aziende che perciò, potremmo dire, si adagiano sugli allori. Avverte invece Levitt che tutte le grandi aziende sono state in passato aziende in crescita. Molte delle aziende attualmente in crescita stanno già invece entrando nell’ombra del declino:

In ogni caso il motivo per cui la crescita è minacciata, rallentata e fermata non è perchè il mercato è saturo. E’ perchè c’è stato un fallimento del management.

Levitt punta il dito contro la miopia di alcuni manager rispetto al marketing. Manager che Levitt descrive come troppo concentrati sui prodotti e poco sui consumatori, troppo preoccupati ad abbattere il costo di produzione unitario e poco a comprendere i bisogni chi poi dovrà acquistare il prodotto. E’ paradossale – prosegue Levitt – che ingegneri così scientifici quando si tratta di sviluppo del prodotto, smettano di essere scienziati quando si tratta di consumo:

Violano le prime due regole del metodo scientifico – essere consapevoli e definire i problemi delle proprie compagnie, e dopo sviluppare ipotesi verificabili per risolverli.

L’articolo di Levitt ha ottenuto una notevole fama in tutto il mondo. L’attenzione posta ai bisogni del consumatore, il richiamo ad un approccio scientifico, i tanti dettagliati esempi fatti nel testo, l’accento sulla responsabilità dei manager nella non comprensione delle dinamiche di crescita di lungo periodo, spinge molti a considerare questo articolo il vero ingresso simbolico del marketing nel ‘mondo delle scienze’.

Il marketing olistico di Kothler

La definizione di marketing di Philip Kotler

In Diagnosing the Marketing Take Over, un saggio uscito sull’Harvard Business Review nel 1965, Philip Kotler definiva così il concetto di marketing:

Il “concetto di marketing” sostituisce una più vecchia impostazione commerciale, secondo cui un’impresa deve riuscire a vendere tutto ciò che essa fabbrica. Il nuovo “concetto di marketing” inverte i termini della questione e richiede all’impresa di fabbricare ciò che essa può vendere. Ecco comporta la ricerca di aree in cui esistono desideri dei consumatori insoddisfatti.

La definizione più nota di Kotler è probabilmente quella del 1967, contenuta nel celebre Marketing Management:

Il ‘marketing’ è i processo sociale e manageriale mediante il quale una persona o un gruppo ottiene ciò che costituisce oggetto dei propri bisogni e desideri creando, offrendo e scambiando prodotti e valore con altri. E’ l’arte d’individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.

Kotler è naturalmente tornato più volte sul concetto di marketing, ad esempio nel 2006 nel libro scritto con G. Armstrong, Principi di Marketing:

[Marketing è] il processo mediante il quale le imprese creano valore per i clienti e instaurano con loro solide relazioni al fine di ottenere in cambio un ulteriore valore.

“Il marketing è il processo sociale e manageriale mediante il quale una persona o un gruppo ottiene ciò che costituisce oggetto dei propri bisogni e desideri creando, offrendo e scambiando prodotti e valori con altri.
E’ l’arte d’individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.”

Philip Kotler

La seconda definizione di marketing dell’AMA

Nel 1985 l’American Marketing Association, tenendo conto dello sviluppo del dibattito americano sul marketing, ha aggiornato la propria definizione:

Il marketing è il processo di pianificazione e di realizzazione della concezione, del pricing, della promozione e della distribuzione di idee, beni e servizi al fine di creare scambi che consentano di soddisfare gli obiettivi di individui e organizzazione.

La definizione, accuratamente scelta da una rosa di 25 papabili, è chiaramente più elaborata e probabilmente meno elegante rispetto alla prima formulazione, sicuramente è anche più completa. Evidente l’accenno alla teoria delle 4 P di Mc Intyre, nel frattempo largamente affermatasi.

La terza definizione di marketing dell’AMA

Nel 2004 l’AMA ha nuovamente aggiornato la definizione di marketing, proponendone una ancora più elaborata che menziona per la prima volta in modo esplicito i clienti:

Il marketing è una funzione organizzativa ed un insieme di processi volti a creare, comunicare e trasmettere valore ai clienti ed a gestire relazioni con essi secondo modalità che generino vantaggio all’organizzazione ed ai suoi portatori d’interessi.

La definizione di marketing del 2013

Infine, a luglio 2013, l’AMA ha riformulato nuovamente la sua definizione:

Il marketing è l’attività, l’insieme di istituzioni e processi per creare, comunicare, offrire e scambiare le offerte che hanno valore per i consumatori, i clienti, i partner e per la società in generale.

In quest’ultima definizione oltre ai clienti sono stati inseriti anche i principali stakeholder ed un riferimento alla “società in generale”. L’AMA ha perciò incluso nella sua definizione le più recenti riflessioni sul marketing, comprese quelle sul cosiddetto “marketing sociale”.