I vantaggi di una segretaria virtuale freelance. Intervista a VitualeMaReale

Abbiamo aperto la rubrica #VitaDaFreelance per raccontare il mondo dei liberi professionisti del web. Una galassia di persone con esperienze e aspirazioni molto diverse.
Ma riportarvi solo il nostro punto di vista, per quanto Web Crew è al suo interno alquanto eterogenea, ci è da subito sembrato inadeguato, troppo parziale, per riuscire a dare una panoramica in qualche modo completa delle infinite diversità del mondo dei freelance.

Per questo abbiamo deciso sin dall’inizio di arricchire la rubrica con alcune interviste a colleghi freelance. Siamo sicuri che ognuno di loro ci regalerà qualcosa per aiutare noi, e voi lettori, a capire questa professione che è sì stimolante e creativa, ma a tratti anche molto dura.

Marta Elzbieta Krasowska, in arte VirtualeMaReale, ha avuto un’idea molto interessante: proporsi come assistente virtuale freelance. Un progetto che porta avanti da diversi anni con molta soddisfazione e che le sta permettendo di coniugare la propria realizzazione lavorativa con quella personale. La nascita di VirtualeMaReale segue infatti quella del terzo figlio di Marta. Una “novità” che l’ha spinta a cambiare la propria vita professionale.

Ecco cosa ci ha raccontato.

virtualemareale

Ciao Marta. Ti va di descriverti in 5 parole?

Precisa. Responsabile. Affidabile. Fiduciosa. Ottimista.

La prima curiosità che mi viene da chiederti è su come ti sei appassionata al mondo del web. Quando hai capito che poteva diventare il tuo lavoro?

Veramente è stato più un processo, non una decisione immediata, ma un lento maturare delle situazioni. Quando aspettavo la mia secondogenita, lavoravo come impiegata amministrativa in una piccola azienda. Correva l’anno 2010 – una delle estati più calde degli ultimi tempi! Allora chiesi al titolare se potevo lavorare da casa. E poiché mi occupavo non solo dell’aspetto amministrativo dell’azienda, ma seguivo anche dei progetti, a nessuno importava da dove lavorassi, purché il tutto fosse consegnato in tempo. Questo fu l’inizio del mio percorso di smart working. Però da dipendente.

Quando è nato il mio terzo figlio, le cose sono cambiate notevolmente. Mi sono resa conto che non potevo lavorare full time, anzi non potevo proprio lavorare come dipendente. E poi, siamo sinceri, il lavoro per una donna quarantenne, con tre figli piccoli, in una città di provincia, NON C’ERA PROPRIO!

E così, un po’ per caso, mi è capitato un post sull’assistenza virtuale. Bingo! Un lavoro perfetto per le mie esigenze e le mie competenze. Ho fatto il corso di assistenti virtuali, ho preso la mia certificazione, ho aperto la partita iva e mi sono lanciata nel mondo dei freelance.

Nel tuo sito scrivi: “Sono social media addicted, appassionata di tutto ciò che è digitale, affascinata dalle lingue straniere, innamorata della vita, sempre pronta a imparare qualcosa di nuovo perché più mi diverto nel mio lavoro, più questo lavoro mi piace!”. Sembrano parole di una persona molto contenta della sua #VitaDaFreelance. Sbaglio?

Verissimo, e non potrei tornare indietro. Ho capito che sono allergica al “posto fisso”. Certo, non è sempre tutto rose e fiori. Anzi, non lo è per niente. Le ore passate al lavoro (che a volte non finisce mai), i clienti belli (e quelli meno belli), le preoccupazioni quotidiane (anche tante) e le bollette (salate!). Tuttavia, mi rendo conto che ogni problema svanisce nel momento in cui un cliente soddisfatto ti ringrazia e ti dice che il tuo lavoro è stato prezioso. E passa la parola… cioè ti riferisce agli altri.

Sei, come dici, 50% polacca e 50% italiana. Ti va di sintetizzarci le più grandi differenze che trovi tra il web italiano e quello polacco?

Non penso ci siano grosse differenze. La parte più bella di internet è proprio il fatto che sia “world wide”. È globale, internazionale, veloce e per tutti. Poi, la Polonia è un paese in forte crescita e sta velocemente raggiungendo i paesi considerati occidentali.

Tuttavia, sia in Italia sia in Polonia mi sono scontrata con il discorso di fiducia quando lavori virtualmente. Ormai molte persone si sentono tranquille per quanto riguarda gli acquisti online, ma c’è ancora molta diffidenza riguardo al lavoro virtuale.

Un’assistente virtuale gestisce l’amministrazione e la segreteria di un business, segue i pagamenti, le scadenze, ecc. Questo comporta avere l’accesso ai dati molto personali. Ed è qui che a volte le persone hanno il timore di delegare il lavoro. Come se una persona dipendente, in carne e ossa, seduta nel loro ufficio, desse più sicurezze.

Comunque, la fiducia si conquista lavorando seriamente e dando il massimo. Per tutti quelli che non hanno mai collaborato con un professionista online, consiglio di iniziare piano. Magari partendo dalle cose più piccole che comportano meno rischio e poi, quando si instaura una collaborazione proficua, fare un salto di qualità.

Il tuo brand è Virtuale Ma Reale. In che modo pensi che i servizi virtuali che offri possano aiutare gli imprenditori nella vita reale?

Assistente virtuale è l’evoluzione dell’assistente personale. È una segretaria 4.0 in grado di gestire numerosi compiti lavorando esclusivamente da remoto. Tuttavia, pur lavorando dall’ufficio virtuale, i vantaggi che gli imprenditori possono avere collaborando con me sono molto concreti.

Ad esempio, possono delegare il lavoro che non amano, che non rientra nelle loro competenze oppure semplicemente perché non hanno abbastanza tempo per farlo. 

Un altro aspetto importante è il costo di una persona dipendente che, come sappiamo tutti, è molto elevato. Invece, io sono una freelance. Per lavorare con me non devi fornirmi un ufficio attrezzato, non devi pagarmi le malattie, i contributi & co.. Non hai bisogno di un consulente di lavoro oppure dell’esperto di sicurezza. Questo è rilevante soprattutto quando il flusso di lavoro non è costante e si alternano dei periodi professionalmente impegnativi ai momenti di “fiacca” oppure quando un’attività sta nella fase di stratup.

Insomma, un’AV ti aiuta con l’amministrazione, con le e-mail, le newsletter. Ti da una mano a creare le grafiche per il blog, trascrive i video, pianifica i tuoi post sui social, organizza il tuo viaggio di lavoro, ricerca i gadget promozionali per il tuo prossimo evento, ecc. Di conseguenza, tu puoi concentrarti sulle cose che solo tu sai fare: le tue consulenze, i tuoi corsi, o qualsiasi altra cosa che sia il cuore pulsante della tua attività.

Ci siamo conosciuti su Instagram. Quali sono i social che utilizzi di più? Ti aiutano a trovare clienti?

Io adoro Instagram. Sono presente anche su Facebook, Linkedin e Twitter. Ma la piattaforma dove mi sento a mio agio è sicuramente Instagram. Ok, confesso: ogni mattina, la prima cosa che faccio (dopo il caffè) è andare su Instagram per trovare un po’ di energia creativa e iniziare bene la mia giornata. Mi piace interagire con le persone, guardare e commentare le storie e, da poco, c’è anche IGTV.
I social media aiutano a trovare clienti? La mia risposta è “sì”. Ma non è una cosa che accade da oggi a domani. Non basta pubblicare di tanto in tanto, un po’ di qua e di là. Come per ogni cosa buona, ci vuole tempo. Bisogna socializzare con le persone, commentare in modo sincero e coerente, condividere i post degli altri, essere costanti e soprattutto avere una strategia di base.
Altrimenti è solamente un passatempo!