Healthcare startup, cosa sono e perché fanno parlare di sé

Quello delle startup è indubbiamente un mercato in forte crescita ed in continua evoluzione.
Fare impresa e mettersi in proprio sembra essere ormai una delle poche strade percorribili per superare la crisi economica e la crescente disoccupazione. Mi riferisco soprattutto alla situazione italiana.

Parlando in termini più generali, gli ultimi anni sono stati caratterizzati dalla nascita e dal declino di numerose startup che, nei più svariati settori, hanno fatto uso massiccio delle nuove tecnologie nel tentativo di proporre prodotti e servizi altamente innovativi.
Uno dei settori che si è distinto sino ad ora per dinamicità e per la quantità di capitali investiti è quello medico-sanitario.

healthcare

Il settore medicale è un campo fertile, ricco di possibilità di business che permette ogni anno a molti startupper di raggiungere i propri obiettivi socio/istituzionali ed economici.
L’aumento di iniziative imprenditoriali e la crescita del numero degli acceleratori specifici per healthcare startup sono la prova schiacciante di quanto i giovani imprenditori, gli investitori e le grosse aziende si siano accorti delle potenzialità del mercato della salute.

Come accennato in precedenza, sono l’uso della tecnologia e la spinta verso l’innovazione i fattori comuni che caratterizzano le healthcare startup.
Robot che aiutano i bambini autistici, dispositivi che misurano il battito cardiaco dei pazienti rilevando eventuali anomalie, portapillole intelligenti che ci indicano quando e quale pillola prendere.

Queste sono solo alcune delle novità nel mondo dell’healthcare. A produrle sono state proprio le nuove imprese di questo ecosistema, realtà in cui convivono professionisti del settore, ma anche attori che con la sanità e la medicina non hanno mai avuto nulla a che fare (tecnici, programmatori, ecc…).

Il mercato

Tutto l’entusiasmo nei confronti delle healthcare startup è dovuto soprattutto ai dati ed alle statistiche.
Per esempio, un’indagine del CB Insights mostra che solo nel 2015 sono stati investiti a livello mondiale circa 5,8 miliardi di dollari nelle digital startup del settore medicale, con un incremento dell’11% rispetto al 2014.

La maggior parte delle aziende prese in considerazione sono statunitensi. Oltreoceano c’è dunque maggior supporto economico e maggiori investimenti nel settore healthcare.
E in Italia?
Come al solito siamo indietro rispetto a superpotenze come gli USA e lontani dai risultati ottenuti da altre realtà a livello internazionale.
Il rapporto sul 2015 di Assobiomedica, indica il numero totale delle startup nel settore medico-sanitario presenti su tutto il territorio nazionale. Su 291 aziende, il 48% è costituito da spin-off della ricerca pubblica ed il 34% fa affidamento su programmi di accelerazione.
Quello che fa ben sperare è l’aumento di fondi a sostegno delle healthcare startup che intendano utilizzare il digitale e le tecnologie innovative per la propria attività.
Ne è un esempio il Principia III-Health.

3 Helthcare startup italiane di successo

Di seguito sono elencate tre healthcare startup italiane di sicuro rilievo:

  • Movendo Technology – Si tratta di una startup nata dalla collaborazione tra l’IIT – Istituto Italiano di Tecnologia e la nota casa farmaceutica Dompé.
    Il prodotto di punta di questa nuova realtà industriale è Hunova, una piattaforma robotica che sarà impiegata nella riabilitazione degli arti inferiori e del tronco. Il prodotto sarà commercializzato nel primo semestre del 2017 e permetterà ai medici di monitorare puntualmente l’andamento della terapia, raccogliendo una serie consistente di dati sulla biomeccanica del paziente.
  • Niso biomed – La società è di Paul Muller è presente sul mercato dal 2009 ed ha sede a Torino.
    Produce Endofaster, un dispositivo capace di analizzare, in tempo reale, il succo gastrico prelevato durante gli esami endoscopici. Rileva con precisione e rapidità anche la presenza dell’Helicobacter Pylori , una delle principali cause di tumore allo stomaco.
    Il prodotto, proprio per la sua velocità ed accuratezza, potrebbe ridurre notevolmente i costi a carico del sistema sanitario pubblico, se fosse utilizzato in ampia scala su tutto il territorio nazionale.
  • Biotechware – Il successo a livello mondiale di questa startup è dovuto all’invenzione di un elettrocardiografo portatile che permette di effettuare elettrocardiogrammi in mobilità, eliminando così le problematiche legate alle liste d’attesa.
    La società mette a disposizione una piattaforma cloud, dove vengono memorizzati ed archiviati rapidamente i risultati delle analisi. I dati vengono trasmessi in tempo reale al servizio di refertazione Biotechware che, grazie ad un’equipe di cardiologi, rende disponibili gli esiti degli elettrocardiogrammi ed i referti in poco tempo.

Perché si parla tanto delle healthcare startup?

La risposta a questa domanda è abbastanza ovvia.

Questa tipologia di imprese, con i loro prodotti innovativi, permette di ridurre notevolmente i costi dello Stato nel settore medicale. Secondo l’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, infatti, solo l’utilizzo delle cartelle cliniche elettroniche, consentirebbe alle strutture sanitarie di risparmiare oltre 1,6 miliardi di euro all’anno. Se i servizi ai pazienti fossero totalmente digitalizzati il risparmio totale sarebbe di circa 350 milioni di euro l’anno.

Le innovazioni nel mercato dell’healthcare rendono più agevole il lavoro di medici, quello degli operatori sanitari e la vita in corsia in generale. Migliorano inoltre la qualità della cura dei pazienti, dimezzando i tempi di diagnosi e rendendo subito fruibili dati statistici approfonditi.

L’apertura verso il nuovo, verso le ultime tecnologie è dunque ciò che caratterizza l’universo delle healthcare startup.
Questa propensione fa sì che anche in paesi come l’Italia, si assista ad un costante aumento degli investimenti in campo medico, a beneficio di giovani realtà imprenditoriali che guardano al futuro e si pongono come principale obiettivo il miglioramento dell’offerta sanitaria.

Dario Fornarelli per Web Crew