Che differenza c’è tra un copywriter e un content writer?

Copywriter e content writer: chi sono e in cosa si differenziano? Rendiamo più chiare le loro figure professionali

Copywriter e content writer: due figure che spesso vengono confuse, le cui funzioni, seppur svolte nello stesso ambito ed egualmente importanti, non sono le stesse.
Vuoi perché in alcuni casi i termini espressi in un certo idioma hanno un significato più specifico di quello che viene colto quando li si inizia a utilizzare in un paese dove si parla una lingua diversa, vuoi perché nel tempo le mansioni di qualsiasi professione devono adeguarsi a nuove esigenze, oggi capita spesso di far confusione fra copywriter e content writer e di aver difficoltà a individuare un confine netto fra queste due figure.

Benché in senso generale sia il copywriter che il content writer si occupino di scrittura (ed entrambi ovviamente debbano saper scrivere bene), la distinzione principale fra i due riguarda lo scopo verso cui la scrittura dell’uno e dell’altro è indirizzata.
Il copywriter, infatti, si rivolge con i propri contenuti in modo specifico verso un obiettivo pubblicitario o di marketing, mentre l’intento della scrittura del content writer è quella di sollecitare gli utenti a farsi leggere, in modo tale che restino su quella determinata pagina ed acquisiscano interesse verso l’argomento (e di conseguenza il brand) trattato.

content-marketing

Due figure entrambe importanti che si sono tra l’altro evolute seguendo i cambiamenti velocissimi delle esigenze della rete. Se infatti in origine copywriter e content writer si distinguevano soprattutto per la loro formazione (pubblicitaria per il copywriter e di tipo giornalistico per il content writer), oggi sono tenute ad avere conoscenze e competenze che sconfinano nel campo l’uno dell’altro.

Non è infatti sufficiente, ad esempio, che un copywriter, per raggiungere obiettivi di vendita, si focalizzi sempre e soltanto su contenuti rivolti in modo specifico al marketing. Sarà invece spesso necessario che riesca ad includere nelle sue azioni anche quelle che più si avvicinano a quelle svolte da un content writer.
Due figure, insomma, che, insieme, riescono a tener conto di molteplici aspetti e che possono formare un’ottima coppia professionale che si integra in modo molto efficace.

Chi è il copywriter?

È vero che il copywriter scrive contenuti, ma in una forma che conquisti immediatamente l’attenzione, con la specifica intenzione di pubblicizzare un marchio.
Il suo compito, infatti, è essenzialmente quello di vendere un marchio, i suoi prodotti e i suoi servizi, quindi vendere principalmente un’idea.

Si tratta quindi di una figura che, pur occupandosi di scrittura di contenuti, deve essere in grado non solo di attirare l’attenzione del pubblico, ma di portarlo ad agire.
Oggi le sue competenze di scrittura, a differenza della sua figura originaria (prima di internet, tanto per intenderci), devono spaziare in più campi. Ad esempio oggi al copywriter è richiesta la conoscenza della SEO, che implica l’utilizzo di una terminologia e di un utilizzo specifico delle procedure di scrittura che siano indirizzate all’ottimizzazione sui motori di ricerca.

Un copywriter, per scrivere buoni contenuti, dovrà essere in grado di proporre titoli accattivanti, utilizzare un linguaggio chiaro e diretto, creare fiducia verso il brand, ma soprattutto saper far “muovere” l’utenza verso ciò che propone il marchio.
Lo stile di scrittura, infatti, è molto importante, in quanto partecipa in modo sostanziale alla buona riuscita di un contenuto. Andranno quindi evitate parole troppo altisonanti o poco utilizzate e si cercherà di scrivere evitando cliché o un linguaggio esageratamente gergale.
Il copywriter – cosa molto importante – deve riuscire, con la sua scrittura, ad ispirare e stimolare l’utente lasciandogli spazio all’immaginazione.

Cosa fa il content writer?

Il content writer non scrive direttamente per vendere, bensì ha il compito di aiutare il pubblico a “comprendere” il marchio e quindi generare interesse verso di esso e ciò che propone.
È infatti molto importante focalizzarsi su quello che gli utenti desiderano, così come è importante riuscire a far sviluppare fiducia verso il brand.
Lavorare nel marketing significa considerare che oggi il ruolo dei consumatori nel processo del marketing stesso è ormai molto rilevante.

Sempre più ampia infatti la gamma delle proposte disponibili in rete, così come sempre maggiore è il numero delle persone che vi accedono.
Nel tempo, il modo con cui i consumatori si muovono per arrivare a scegliere ciò che acquisteranno, è infatti cambiato radicalmente. Chi alla fine si dirige verso un determinato acquisto, ha infatti generalmente cercato più informazioni in rete, confrontando non soltanto prezzi, ma, passando da un sito all’altro, cercando ciò che più si avvicina a quelle che sono le sue esigenze e che maggiormente lo ispira, non allettandolo soltanto con acquisti a buon mercato.

content is king

In questo senso, quindi, il content writer deve tenere in considerazione nella sua scrittura la motivazione e il modo di muoversi dei consumatori per soddisfare i propri bisogni.
Per questo, il content writer, benché non debba distaccarsi completamente da questo aspetto, non deve porsi come obiettivo principale quello di apparire nelle posizioni più favorevoli della SERP o affrontare direttamente la questione delle vendite.

Deve saper invece “raccontare” il brand, i suoi prodotti, esporre informazioni, dare la possibilità al consumatore di fidarsi della bontà di ciò che viene lui proposto.
Una scrittura, quella dei contenuti del content writer, che, quindi, non esuli completamente dagli obiettivi aziendali e che anzi riesca a includere anche funzioni di copywriting, ma che neanche si focalizzi sul mercato, sulla vendita diretta né sullo screditare marchi concorrenti, bensì aiuti il pubblico a orientarsi.

Alessandra Buschi