Consigli per una campagna di comunicazione davvero “wow”

“La pubblicità emoziona, innamora, seduce. Suscita emozioni. Un chilo di pubblicità può contenere 999 grammi di razionalità, ma brillerà e si distinguerà per il suo grammo di follia.”
– Luis Bassat

Potrei citarne altre mille di frasi così. Sulla pubblicità, sulla comunicazione, sul marketing. Quel che conta oggi, per riuscire ad entrare nel cuore dei clienti, non è tanto il prodotto o il servizio che vendiamo, quanto la capacità di trarne fuori un qualcosa in grado di emozionare e stupire. Qualcosa che faccia dire “wow”, lo voglio. Lo compro.

buzz marketing

Il marketing negli anni ha assunto un ruolo fondamentale nelle aziende. Il percorso stesso di produzione dei beni ha virato in modo sostanziale. Prima si creava il prodotto e poi si cercavano le tecniche e gli strumenti per riuscire a posizionarlo sul mercato. Ora, invece, il marketing è diventato parte integrale del processo di produzione.

Questo perché il mercato è saturo. Saturo da qualsiasi parte lo si guardi. Diventa fondamentale, quindi, differenziarsi dalla massa. Rischiare in un progetto o in un modo di comunicare che possa stupire i consumatori. E’ l’effetto wow, appunto. Quel quid in più che cattura l’attenzione e la incolla sopra un brand o sopra un prodotto. Prima di farsi amare bisogno farsi notare, questo è un concetto che vale in assoluto nella vita aziendale, come in quella personale. Sussurrare o assumere un atteggiamento low profile non ci aiuterà ad emergere, ma al contrario ci farà confondere con una miriade di attori presenti sulla scena.

Piccoli budget, grandi idee

Come fare però per progettare campagne di comunicazione dall’effetto wow? Molti si lasciano sconfiggere in partenza dall’idea che l’utilizzo di strumenti del genere sia un qualcosa di costoso, che solo poche aziende, con molti mezzi, possono mettere in pratica. La realtà, però, è ben diversa.

E’ vero che ormai siamo abituati a vedere e sentire di tutto, ma è altrettanto vero che basta poco per riuscire ad emozionare le persone. Perché di questo si tratta. L’effetto wow ha a che fare con il marketing esperienziale. Con qualcosa che le persone possono vivere sulla propria pelle e che, soprattutto, possono ricordare e veicolare in modo virale attraverso il passaparola. Un modo quasi economico per coinvolgere e far parlare di noi. Perché le aziende moderne devono essere in grado di trasformare l’esperienza del cliente in un viaggio a tutto tondo all’interno del nostro brand.

Facciamo qualche esempio di comunicazione con l’effetto wow

Per poter intraprendere una campagna di comunicazione con effetto sorpresa è necessario, però, compiere un percorso partendo, come sempre, da una strategia. Perché creare qualcosa che faccia rimanere a bocca aperta i clienti o i prospect non significa per forza di cose creare un legame indissolubile con loro, che invece è l’obiettivo che ogni campagna di comunicazione dovrebbe porsi.

Anche in questo caso, quindi, le metriche di mera vanità non contano ai fini di una strategia ben pensata e progettata. Pensiamo piuttosto cosa vogliamo raggiungere, chi è il nostro target principale e come vogliamo che reagisca. E, soprattutto, usiamo la creatività e tiriamo fuori la voglia di osare. D’altronde, vogliamo che le persone urlino “wow”, no?

In realtà, come già detto, possiamo partire da cose semplici. Ad, esempio, se gestiamo un hotel, basta poco per far stupire i nostri ospiti. Può essere un set da bagno con i loro nomi incisi o anche un semplice cestino da far trovare in camera con alcuni prodotti del territorio. L’effetto sarà quello di spingere gli ospiti a parlare di voi in modo positivo perché colpiti da qualcosa che non si sarebbero mai aspettati.

Oppure, prendiamo il caso di un brand che produce prodotti per i capelli, che, come vuole la regola, devono essere morbidi al tatto, quasi come seta. Perché non creare un percorso sensoriale nel centro della città per far sperimentare la morbidezza con il tatto? Una sorta di gioco, scatenate la fantasia, per far immergere le persone in modo totale all’interno dei valori che ci guidano nella creazione del nostro shampoo.

Marketing ambientale ed effetto “wow”

Ecco, siamo arrivati, quasi senza volerlo ad un’altro punto. L’effetto “wow” ben si sposa con il cosiddetto marketing ambientale, dove sono gli spazi comuni a diventare protagonisti di campagne di comunicazione virali e sorprendenti.

Prendiamo, ad esempio, la campagna realizzata per Windex, uno spray multiuso di quelli che usiamo solitamente per pulire i vetri. Risulta divertente, riassume in modo perfetto l’utilizzo e l’efficacia del prodotto e non passa sicuramente inosservata.

O ancora, un altro esempio preso sempre da una pensilina dell’autobus. Questa volta il protagonista è un parco di divertimenti, che ha deciso di customizzare i sedili utilizzati per l’attesa, trasformandoli in quelli di un’attrazione del parco. Chi non vorrebbe sedersi e magari scattarsi una foto da condividere sui social. Si gioca sul fattore dell’empatia, dell’immedesimarsi con la sensazione di adrenalina delle persone nella foto che fa da sfondo.

Miele risulta forse ancora più geniale. L’azienda è nota per essere una delle maggiori case di produzione di elettrodomestici per la casa. E questa è una sua campagna di qualche anno che vuole evidenziare la potenza della sua aspirapolvere. Non so voi, ma io vorrei passare sotto a quel tunnel almeno dieci volte di fila.

Divertente e in sintonia completa sui valori del brand, la Nike sceglie di brandizzare le panchine, senza la seduta. Basta una sola parola, “Run”, per capire la dinamica della campagna e sorriderne. Magari non tutti ne saranno contenti, ma un “wow” in positivo o in negativo è assicurato.

Siete pronti a mettervi in gioco? Al mio via liberate la fantasia… Ma, ricordate, sempre usando la testa e una buona dose di strategia.

Giulia Salis