Agrifood tech: che cos’è e perché l’Italia può diventare un punto di riferimento mondiale

Viene difficile pensare ad un settore che, ad oggi, non sia ancora stato permeato dalla tecnologia – dal mondo della moda a quello dello sport, l’avanzamento tecnologico sta letteralmente cambiando il modo in cui viviamo le nostre giornate.

agrifood tech

Se, guardando serie tv come Westworld o Black Mirror, vi siete detti almeno una volta “quel prodotto è geniale” allora vi sorprenderà sapere che molte di quelle invenzioni sono già utilizzate nella vita di tutti i gironi. Basti pensare alla startup RevMedX, che ha creato una siringa in grado di sigillare una ferita da arma da fuoco in pochi secondi; o agli occhiali da sole Spectacles di Snapchat che, dotati di una piccola telecamera incorporata, sono in grado di catturare video ed immagini istantaneamente attraverso gli occhi di chi li indossa.

Non serve parlare di fantascienza per riflettere sullo sviluppo tecnologico del quale siamo stati testimoni negli ultimi anni. A volte, tutto quello che siamo arrivati a considerare “normale” ci spaventa anche un po’ – soprattutto quando l’innovazione influenza ambiti tradizionali, come quello alimentare, al quale noi italiani siamo particolarmente legati.
Del resto però, seppur si tratti di un settore e di un tema ancora molto delicato, le modalità con le quali produciamo, acquistiamo e consumiamo prodotti alimentari sta rapidamente cambiando, e non possiamo fare altro che prenderne atto.

Chi, negli ultimi anni, non si è ancora cimentato in un acquisto online? che si tratti di un capo d’abbigliamento, di un accessorio o di un regalo, tutti quanti siamo stati, almeno una volta, invogliati a riempire il “carrello” del nostro sito preferito, con la consapevolezza che avremmo ricevuto comodamente il tanto atteso pacco nel giro di qualche giorno.

Lo stesso vale per la spesa settimanale, per esempio. Sono sempre più numerose le catene di grandi e piccoli supermercati che mettono a disposizione dei loro clienti un servizio di spesa online che funziona esattamente come lo shopping online – gli utenti trascinano i prodotti che desiderano all’interno di un carrello virtuale, pagano online e ricevono la spesa direttamente a casa all’orario e nel giorno che preferiscono.

E se c’è chi ancora sostiene che i prodotti alimentari vadano visti e toccati con mano per assicurarsi che la qualità sia quella desiderata, ci sono startup che hanno pensato anche a questo. L’importanza che viene data dagli italiani alla qualità dei prodotti alimentari ha portato alla nascita di startup come Cortilia, il primo mercato agricolo online a mettere in contatto i consumatori con agricoltori, allevatori e produttori artigianali, per assicurare ai propri clienti una spesa “come in campagna”.

Food marketing

L’avanzamento tecnologico, quindi, sta avendo un’influenza sempre più forte sul nostro stile di alimentare ma, allo stesso tempo, sta anche cambiando la produzione e distribuzione agricola. Ultimamente, infatti, si è assistito ad una crescita delle coltivazioni idroponiche high tech, ovvero coltivazioni fuori suolo realizzate in serre di ultima generazione, con sistemi automatizzati per la gestione del clima e della soluzione nutritiva.

Questa, e tutte le altre soluzioni tecnologiche mirate a dare una svolta al settore alimentare, vanno sotto il nome di Agrifood tech, letteralmente quel segmento dell’universo tech che punta a migliorare e ad innovare l’industria alimentare ed agricola.

L’agrifoodtech sembra avere delle enormi potenzialità di sviluppo ed avanzamento in Italia, se si considera che questo settore rappresenta per l’Italia circa il 10% delle startup.

Il legame tra il settore alimentare e l’Italia esiste da sempre, motivo per il quale ha senso pensare una specializzazione delle aziende italiane in questo settore che porti il paese ad essere considerato un punto di riferimento a livello globale quando si parla di foodtech e di agritech.

Qualche segnale era stato già visibile nel 2015, durante l’Expo di Milano, quando il padiglione americano in collaborazione con Microsoft e con il supporto di Copernico diede vita al primo foodtech accelerator che ha coinvolto startup di tutto il mondo.

La nota tradizione alimentare, la passione per i prodotti di qualità, l’alta competenza nel settore ma anche una maggiore predisposizione degli italiani verso l’innovazione tecnologica, sono tutti elementi che non lasciano spazio ad alcun dubbio riguardo alle immense possibilità del nostro paese quando si parla di agrifoodtech.

Roberta Rottigni